Il mistero dell’incarnazione (1)

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

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Il mistero dell’incarnazione (1)

Nell’Età della Grazia, Giovanni spianò la strada a Gesù. Non poteva compiere l’opera di Dio Stesso e adempì semplicemente al dovere dell’uomo. Benché fosse il precursore del Signore, non poteva rappresentare Dio; era solo un uomo di cui lo Spirito Santo Si avvaleva. Dopo che Gesù era stato battezzato, “lo Spirito Santo discese su di Lui come una colomba”. Poi Egli iniziò la Sua opera, ossia cominciò a svolgere il ministero di Cristo. È per questo motivo che assunse l’identità di Dio, perché veniva da Dio. A prescindere da come era stata la Sua fede prima di allora – forse a volte era stata debole, o a volte forte –, tutto ciò apparteneva alla normale vita umana che aveva condotto prima di svolgere il Suo ministero. Dopo essere stato battezzato (unto), Egli ebbe immediatamente con Sé il potere e la gloria di Dio e così cominciò a svolgere il Suo ministero. Poteva operare segni e prodigi, fare miracoli, e aveva potere e autorità, perché operava direttamente per conto di Dio Stesso; svolgeva l’opera dello Spirito al Suo posto ed esprimeva la Sua voce; dunque era Dio Stesso. Questo è indiscutibile. Giovanni fu utilizzato dallo Spirito Santo. Non poteva rappresentare Dio ed era nell’impossibilità di farlo. Se l’avesse desiderato, lo Spirito Santo non lo avrebbe permesso, perché egli non era in grado di compiere l’opera che Dio Stesso intendeva realizzare. Forse in lui c’era una forte componente di volontà umana, o qualcosa di deviante; in nessun caso avrebbe potuto rappresentare direttamente Dio. I suoi sbagli e la sua fallacia rappresentavano soltanto lui, ma la sua opera era rappresentativa dello Spirito Santo. Però non puoi dire che tutto, in lui, rappresentasse Dio. La sua deviazione e la sua fallacia avrebbero forse potuto rappresentare anche Dio? Essere fallaci nel rappresentare l’uomo è normale ma, se Giovanni avesse avuto una deviazione nel rappresentare Dio, non sarebbe un disonore per Lui? Non sarebbe un’empietà contro lo Spirito Santo? Egli non permette all’uomo di prendere il posto di Dio a suo piacimento, anche se viene esaltato da altri. Se non è Dio, alla fine non sarebbe in grado di rimanere saldo. Lo Spirito Santo non permette all’uomo di rappresentare Dio come più gli aggrada! Per esempio, Egli rese testimonianza a Giovanni e rivelò anche che sarebbe stato lui a spianare la strada a Gesù, ma l’opera svolta in lui dallo Spirito Santo fu ben misurata. L’unica cosa che venne chiesta a Giovanni fu spianare la strada a Gesù, preparare la strada per Lui. Vale a dire che lo Spirito Santo appoggiò soltanto la sua opera di spianamento della strada e gli permise di svolgere solo tale opera – non gli fu permesso di fare altro. Giovanni rappresentava Elia, e rappresentò un profeta che spianò la strada. Ciò era sostenuto dallo Spirito Santo; finché la sua opera fosse consistita nello spianare la strada, lo Spirito Santo l’avrebbe sostenuta. Tuttavia, se Giovanni avesse rivendicato di essere Dio Stesso e di essere venuto a completare l’opera di redenzione, lo Spirito Santo avrebbe dovuto disciplinarlo. Per quanto grande sia stata l’opera di Giovanni, e per quanto sia stata sostenuta dallo Spirito Santo, rimase entro certi limiti. È vero, infatti, che la sua opera era sostenuta dallo Spirito Santo, ma il potere che gli fu concesso a quel tempo si limitò allo spianamento della strada. Egli non poteva affatto compiere qualunque altra opera, perché era soltanto Giovanni, incaricato di spianare la strada, e non Gesù. Pertanto la testimonianza dello Spirito Santo è fondamentale, ma l’opera che Egli permette all’uomo di svolgere è ancora più cruciale. A Giovanni non fu forse resa grande testimonianza? La sua opera non fu grande anch’essa? L’opera che compì, però, non poteva superare quella di Gesù, perché egli non era altro che un uomo usato dallo Spirito Santo e non poteva rappresentare direttamente Dio, dunque l’opera che svolse fu limitata. Dopo che ebbe completato l’opera di spianare la strada, nessuno continuò a sostenere la sua testimonianza, nessuna nuova opera lo seguì ancora, ed egli se ne andò quando ebbe inizio l’opera di Dio Stesso.

Ci sono alcune persone che sono possedute da spiriti malvagi e che gridano ostinatamente: “Io sono Dio!”. Tuttavia, alla fine vengono smascherate, perché agiscono per conto dell’essere sbagliato. Esse rappresentano Satana, e lo Spirito Santo non presta loro alcuna attenzione. Per quanto tu possa esaltarti, o per quanto forte tu possa gridare, sei sempre un essere creato che appartiene a Satana. Io non grido mai: “Io sono Dio, Io sono l’amato Figlio di Dio!”. Però l’opera che svolgo è l’opera di Dio. Ho bisogno di urlare? Non vi è alcuna necessità di esaltazione. Dio compie la Sua opera da Sé e non necessita che l’uomo Gli conferisca uno status o un titolo onorifico, e la Sua opera è sufficiente per rappresentare la Sua identità e il Suo status. Prima del battesimo, Gesù non era Dio Stesso? Non era la carne incarnata di Dio? Sicuramente non si può dire che sia diventato l’unico Figlio di Dio solo dopo essere stato dichiarato tale. Non c’era forse un uomo di nome Gesù molto prima che Egli iniziasse la Sua opera? Tu non puoi creare nuovi percorsi o rappresentare lo Spirito. Non puoi esprimere l’opera dello Spirito o le parole che Egli pronuncia. Non puoi compiere l’opera di Dio Stesso o quella dello Spirito. Non puoi esprimere la saggezza, la meraviglia e l’insondabilità di Dio né tutta l’indole con cui Egli castiga l’uomo. Pertanto le ripetute rivendicazioni di essere Dio non contano; hai solo il nome e non la sostanza. Dio Stesso è venuto, ma nessuno Lo riconosce, eppure Egli continua nella Sua opera e lo fa in rappresentanza dello Spirito. ChiamaLo pure uomo o Dio, Signore o Cristo o sorella. Tuttavia l’opera che Egli compie è quella dello Spirito e rappresenta l’opera di Dio Stesso. Egli non Si cura del nome con cui l’uomo Lo chiama. Può quel nome determinare la Sua opera? Indipendentemente da come Lo chiami, dalla prospettiva di Dio Egli è la carne incarnata dello Spirito di Dio; rappresenta lo Spirito ed è da Lui approvato. Tu non puoi introdurre una nuova era, e non puoi porre fine a quella vecchia e inaugurarne una nuova o compiere una nuova opera. Pertanto non puoi essere chiamato Dio!

Nemmeno un uomo usato dallo Spirito Santo può rappresentare Dio Stesso. Non solo quest’uomo non può rappresentare Dio, ma la sua opera non può rappresentarLo direttamente. Vale a dire che l’esperienza dell’uomo non può essere collocata direttamente dentro la gestione di Dio e non può rappresentarla. Tutta l’opera che Dio Stesso compie è quella che Egli intende svolgere nel Suo piano di gestione ed è legata alla grande gestione. L’opera svolta dall’uomo (l’uomo di cui lo Spirito Santo Si avvale) alimenta la sua esperienza individuale. Egli trova un nuovo cammino di esperienza rispetto a quello percorso da coloro che l’hanno preceduto, e guida i suoi fratelli e sorelle sotto la direzione dello Spirito Santo. Ciò che questi uomini offrono è la loro esperienza individuale oppure scritti spirituali di uomini spirituali. Anche se lo Spirito Santo Si avvale di loro, la loro opera non è legata alla grande opera di gestione nel piano di seimila anni. Vengono semplicemente incaricati dallo Spirito Santo, in diversi periodi, di guidare le persone nella corrente dello Spirito Santo finché non adempiono alla loro funzione o la loro vita non giunge al termine. L’opera che compiono serve solo a preparare una strada adeguata per Dio Stesso o a continuare un aspetto nella gestione di Dio Stesso sulla terra. Tali uomini non sono in grado di compiere l’opera più grande nella Sua gestione e non possono aprire nuove vie d’uscita, né tantomeno concludere tutta l’opera di Dio dell’epoca precedente. Dunque l’opera che svolgono rappresenta soltanto un essere creato nello svolgimento della sua funzione e non può rappresentare Dio Stesso nel compimento del Suo ministero. Questo perché l’opera che compiono è diversa da quella di Dio Stesso. L’opera di inaugurare una nuova era non può essere svolta dall’uomo al posto di Dio. Non può essere compiuta da nessun altro se non da Dio Stesso. Tutta l’opera svolta dall’uomo consiste nel fare il suo dovere come parte del creato e si compie solo quando egli è mosso o illuminato dallo Spirito Santo. La guida che tali uomini offrono riguarda la pratica nella vita quotidiana dell’uomo e come egli debba agire in armonia con la volontà di Dio. Il lavoro dell’uomo non coinvolge la gestione di Dio né rappresenta l’opera dello Spirito. A titolo di esempio, l’opera di Witness Lee e di Watchman Nee consistette nell’aprire la strada. Che quest’ultima fosse nuova o vecchia, l’opera si fondava sul principio di non andare oltre la Bibbia. A prescindere che le Chiese locali venissero restaurate o costruite, l’opera di questi due uomini consistette nel fondare Chiese. L’opera che svolsero portò avanti quella che Gesù e i Suoi apostoli non avevano ultimato o sviluppato ulteriormente nell’Età della Grazia. Ciò che fecero durante la loro opera fu ripristinare quello che Gesù aveva chiesto durante la Sua opera alle generazioni successive, come coprirsi il capo, farsi battezzare, spezzare il pane o bere il vino. Si potrebbe dire che la loro opera sia consistita nell’attenersi semplicemente alla Bibbia e nel cercare percorsi solo dal suo interno. Non fecero alcun nuovo progresso. Nella loro opera, dunque, si può vedere solo la scoperta di nuove vie dentro la Bibbia, oltre a pratiche migliori e più realistiche. In essa, tuttavia, non si può trovare la volontà presente di Dio, né tantomeno la nuova opera che Dio compirà negli ultimi giorni. Questo, perché il cammino che percorsero era ancora vecchio; non ci fu alcun progresso né nulla di nuovo. Continuarono a rispettare il fatto della “crocifissione di Gesù”, la pratica di “chiedere alle persone di pentirsi e di confessare i propri peccati”, il detto secondo cui “colui che resiste fino alla fine sarà salvato” e quello secondo cui “il capo della donna è l’uomo e la moglie deve essere sottomessa al marito”. Inoltre, rispettavano la concezione tradizionale secondo cui “le sorelle non possono predicare e possono solo obbedire”. Se questo tipo di guida fosse proseguito, lo Spirito Santo non sarebbe mai stato in grado di compiere alcuna nuova opera, di liberare gli uomini dalla dottrina o di condurli verso una dimensione di libertà e bellezza. Dunque questa fase dell’opera per il cambiamento delle epoche deve essere svolta e pronunciata da Dio Stesso, altrimenti nessun uomo potrà farlo in Sua vece. Finora tutta l’opera dello Spirito Santo al di fuori di questa corrente è giunta a una battuta d’arresto, e coloro di cui Egli Si è avvalso hanno perso l’orientamento. Pertanto, poiché il lavoro degli uomini usati dallo Spirito Santo è diverso dall’opera compiuta da Dio Stesso, anche le loro identità e l’essere per conto di cui essi agiscono sono altrettanto differenti. Questo, perché l’opera che lo Spirito Santo intende svolgere è diversa, conferendo così identità e status diversi a tutti coloro che operano. Gli uomini di cui Egli Si avvale potrebbero anche svolgere una parte nuova dell’opera e altresì eliminare una parte di quella compiuta nell’età precedente, ma il loro lavoro non può esprimere l’indole e la volontà di Dio nella nuova epoca. Operano solo per cancellare l’opera dell’età precedente, non per compiere la nuova opera volta a rappresentare direttamente l’indole di Dio Stesso. Così, per quante pratiche obsolete aboliscano o per quante nuove ne introducano, essi rappresentano ancora l’uomo e gli esseri creati. Quando Dio Stesso compie l’opera, tuttavia, non dichiara apertamente l’abolizione delle pratiche della vecchia epoca né l’inizio di una nuova era. È diretto e immediato nella Sua opera. È schietto nell’esecuzione dell’opera che intende compiere, cioè esprime direttamente l’opera che ha provocato, la svolge direttamente come stabilito in origine, esprimendo il Suo essere e la Sua indole. Per come la vede l’uomo, la Sua indole e anche la Sua opera sono diverse da quelle delle epoche passate. Tuttavia, dalla prospettiva di Dio Stesso, si tratta semplicemente di una prosecuzione e di un ulteriore sviluppo della Sua opera. Quando a operare è Dio Stesso, Egli esprime la Sua parola e porta direttamente la nuova opera. Invece, quando a operare è l’uomo, ciò avviene attraverso la riflessione e lo studio, oppure si tratta dello sviluppo della conoscenza e della sistematizzazione della pratica, costruiti sulla base dell’opera altrui. Vale a dire che l’essenza dell’opera compiuta dall’uomo è rispettare la convenzione e “percorrere vecchie strade con scarpe nuove”. Ciò significa che persino la strada percorsa dagli uomini di cui lo Spirito Santo Si avvale è costruita su quella aperta da Dio Stesso. Così, dopo tutto, l’uomo è uomo e Dio è Dio.

Giovanni nacque da una promessa, proprio come Isacco nacque da Abramo. Spianò la strada per Gesù e svolse molto lavoro, ma non era Dio. Piuttosto, è considerato un profeta perché spianò soltanto la strada a Gesù. Anche la sua opera fu grande, e Gesù cominciò ufficialmente la Propria solo dopo che egli ebbe spianato la strada. In sostanza, Giovanni lavorò semplicemente per Gesù e la sua opera fu al servizio di quella di Gesù. Dopo che egli ebbe spianato la strada, Gesù iniziò la Sua opera, che era più nuova, più specifica e più dettagliata. Giovanni svolse solo l’opera dell’inizio; il resto della nuova opera fu compiuto da Gesù. Anche Giovanni svolse una nuova opera, ma non fu colui che inaugurò una nuova epoca. Egli nacque da una promessa e il suo nome fu dato dall’angelo. A quel tempo, alcuni volevano chiamarlo con il nome di suo padre Zaccaria, ma sua madre alzò la voce, dicendo: “Questo bambino non può essere chiamato con quel nome. Deve essere chiamato Giovanni”. Tutto ciò fu disposto dallo Spirito Santo. Allora perché Giovanni non fu chiamato Dio? Anche il nome di Gesù fu attribuito per disposizione dello Spirito Santo, ed Egli nacque dallo Spirito Santo e dalla Sua promessa. Gesù era Dio, Cristo e il Figlio dell’uomo. Anche l’opera compiuta da Giovanni fu grande, ma perché non fu chiamato Dio? Qual era esattamente la differenza tra l’opera compiuta da Gesù e quella compiuta da Giovanni? L’unica ragione era forse il fatto che Giovanni fosse stato colui che aveva spianato la strada a Gesù? O il fatto che ciò fosse stato predestinato da Dio? Benché anche Giovanni abbia detto: “Ravvedetevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”, e abbia altresì predicato il Vangelo del Regno dei Cieli, la sua opera non fu approfondita e costituì semplicemente un inizio. Invece, Gesù inaugurò una nuova era e portò a termine la vecchia, ma adempì anche la legge dell’Antico Testamento. L’opera che compì era più grande di quella di Giovanni, ed Egli venne a redimere tutta l’umanità. Fu Lui a svolgere quella fase dell’opera. Giovanni preparò semplicemente la strada. Anche se la sua opera fu grande, le sue parole molteplici e i discepoli che lo seguirono numerosi, la sua opera non fece altro che portare all’uomo un nuovo inizio. Da lui l’uomo non ricevette mai la vita, la via o verità più profonde, e per suo tramite non ottenne neppure la comprensione della volontà di Dio. Giovanni fu un grande profeta (Elia) che esplorò un nuovo terreno per l’opera di Gesù e che preparò gli eletti; fu il precursore per l’Età della Grazia. Simili questioni non si possono discernere semplicemente osservando il loro normale aspetto umano. In particolare, anche Giovanni svolse un’opera molto grande; inoltre, nacque dalla promessa dello Spirito Santo e la sua opera fu da Lui sostenuta. Dunque si può distinguere tra le loro rispettive identità solo attraverso la loro opera, perché l’aspetto esteriore dell’uomo non è indicativo della sua sostanza ed egli non è in grado di accertare la vera testimonianza dello Spirito Santo. L’opera svolta da Giovanni e quella svolta da Gesù non furono uguali, bensì di diversa natura. È questo che dovrebbe determinare se egli sia Dio oppure no. L’opera di Gesù consistette nell’iniziare, nel continuare, nel concludere e nel realizzare. Ciascuna di queste fasi fu compiuta da Gesù, mentre l’opera di Giovanni era solo quella di un inizio. In principio, Gesù diffuse il Vangelo e predicò la via del pentimento, poi passò a battezzare l’uomo, a guarire le malattie e a scacciare i demoni. Alla fine redense l’umanità dal peccato e completò la Sua opera per l’intera epoca. Predicò all’uomo e diffuse il Vangelo del Regno dei Cieli in tutti i luoghi. Lo stesso vale per Giovanni, con la differenza che Gesù inaugurò una nuova epoca e portò all’uomo l’Età della Grazia. Dalla Sua bocca uscì la parola su cosa l’uomo avrebbe dovuto praticare e sulla via che avrebbe dovuto seguire nell’Età della Grazia, e alla fine Egli completò l’opera di redenzione. Essa non avrebbe mai potuto essere svolta da Giovanni. Così fu Gesù a compiere l’opera di Dio Stesso, ed è Lui a essere Dio Stesso e a rappresentarLo direttamente. Le concezioni dell’uomo dicono che tutti coloro che nacquero da una promessa, che nacquero dallo Spirito, sostenuti dallo Spirito Santo, e che aprirono nuove vie d’uscita sono Dio. Secondo questo ragionamento, anche Giovanni sarebbe Dio, e Mosè, Abramo e Davide… anche loro sarebbero Dio. Non è una cosa estremamente ridicola?

Prima di svolgere il Suo ministero, anche Gesù era solo un uomo comune che seguiva qualunque opera dello Spirito Santo. A prescindere che all’epoca fosse consapevole della Propria identità, obbediva a tutto ciò che proveniva da Dio. Lo Spirito Santo non rivelò mai la Sua identità prima dell’inizio del Suo ministero. Fu dopo averlo cominciato che Gesù abolì quelle regole e quelle leggi, e fu solo quando iniziò ufficialmente a svolgerlo che le Sue parole si permearono di autorità e di potere. La Sua opera volta a creare una nuova epoca iniziò solo dopo che Egli ebbe cominciato il Suo ministero. Prima, lo Spirito Santo era rimasto nascosto dentro di Lui per ventinove anni, periodo durante il quale Egli aveva rappresentato solo un uomo ed era stato privo dell’identità di Dio. L’opera di Dio cominciò quando Gesù operò e compì il Suo ministero, svolse la Sua opera come pianificato dentro di Sé, indipendentemente da quanto l’uomo sapesse di Lui, ed essa fu la rappresentazione diretta di Dio Stesso. In quel tempo, Gesù chiese a coloro che Lo circondavano: “Voi, chi dite che Io sia?”. Essi risposero: “Sei il più grande dei profeti e il nostro bravo medico”. Alcuni risposero: “Sei il nostro sommo sacerdote” … Furono date risposte di diverso tipo; alcuni dissero che Gesù era Giovanni, che era Elia. Allora Egli Si rivolse a Simon Pietro e domandò: “E tu chi dici che Io sia?”. Pietro replicò: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Da allora in poi le persone presero consapevolezza che Egli era Dio. Quando ciò fu reso noto, fu Pietro a rendersene conto per primo e fu dalla sua bocca che uscirono tali parole. Quindi Gesù affermò: “Quel che hai detto non ti è stato rivelato dalla carne e dal sangue, ma dal Padre Mio”. Dopo il Suo battesimo, a prescindere che fosse noto ad altri oppure no, la Sua opera si compì per conto di Dio. Gesù venne per svolgere la Propria opera, non per rivelare la Propria identità. Quest’ultima fu conosciuta apertamente dall’uomo solo dopo che quelle parole erano state pronunciate da Pietro. A prescindere che tu fossi consapevole che era Dio Stesso oppure no, Egli iniziò la Sua opera quando arrivò il momento. La continuò indipendentemente dal fatto che tu ne fossi consapevole oppure no. Anche se lo negavi, svolgeva la Sua opera e la compiva quando era il momento di farlo. Venne per operare e per svolgere il Suo ministero, non affinché l’uomo conoscesse la Sua carne, ma affinché ricevesse la Sua opera. Se non riconosci che la fase dell’opera in questo giorno è quella di Dio Stesso, è perché manchi di lungimiranza. Tuttavia non puoi negare questa fase dell’opera; la tua incapacità di riconoscerla non dimostra che lo Spirito Santo non stia operando o che la Sua opera sia sbagliata. Alcuni confrontano persino l’opera del presente con quella di Gesù nella Bibbia e usano eventuali incongruenze per negare questa fase dell’opera. Non è questo il comportamento di un cieco? Tutto ciò che è documentato nella Bibbia è limitato e incapace di rappresentare tutta l’opera di Dio. I quattro Vangeli hanno meno di cento capitoli complessivi, in cui è narrato un numero circoscritto di eventi, per esempio Gesù che maledice il fico; Pietro che rinnega il Signore tre volte; Gesù che appare ai discepoli dopo la crocifissione e la risurrezione; gli insegnamenti sul digiuno, sulla preghiera, sul divorzio; la nascita e la genealogia di Gesù, la nomina dei discepoli da parte di Gesù e così via. Tuttavia, l’uomo li considera tesori, addirittura cercando in essi conferma dell’opera di oggi. Crede persino che Gesù abbia fatto soltanto un determinato numero di cose nel periodo dopo la Sua nascita. È come se credesse che Dio possa fare solo un determinato numero di cose, che non ci possa essere un’opera ulteriore. Non è assurdo?

Il tempo che Gesù ebbe sulla terra ammontò a trentatré anni e mezzo, cioè Egli visse sulla terra trentatré anni e mezzo. Solo tre anni e mezzo di questo periodo furono dedicati allo svolgimento del Suo ministero e, nel tempo restante, Egli visse semplicemente una normale vita umana. All’inizio assisteva alle funzioni nella sinagoga e lì ascoltava i sermoni dei sacerdoti e i messaggi di altri; acquisì una notevole conoscenza della Bibbia. Non era nato con tali conoscenze e le ottenne solo attraverso la lettura e l’ascolto. È chiaramente documentato nella Bibbia come, all’età di dodici anni, facesse domande ai maestri nella sinagoga: quali erano le profezie degli antichi profeti? Che cosa si poteva dire delle leggi di Mosè? E delle Scritture? E dell’uomo che serviva Dio nel tempio con addosso vesti sacerdotali? … Gesù faceva molte domande perché non aveva la conoscenza né la comprensione. Pur essendo stato concepito dallo Spirito Santo, era nato sotto forma di uomo assolutamente comune. Nonostante alcune caratteristiche speciali lo era ancora. La Sua saggezza crebbe continuamente in armonia con la Sua statura morale e con la Sua età, e la Sua vita procedette come quella di un uomo comune. Nell’immaginazione dell’uomo, Gesù non fece l’esperienza dell’infanzia, né dell’adolescenza; l’uomo ha la concezione che Egli sia nato nella vita di un trentenne e che sia stato crocifisso al completamento della Sua opera. Crede che forse la Sua vita non abbia avuto lo stesso andamento di quella di un uomo comune; forse non mangiava né frequentava l’uomo, e non Si lasciava intravedere facilmente da lui. Forse era un’aberrazione che spaventava coloro che Lo vedevano, perché Egli è Dio. Le persone credono che Dio fattoSi carne non viva affatto come un uomo normale; credono che sia pulito senza doverSi lavare i denti o la faccia, perché è una persona santa. Non sono queste concezioni puramente umane? La Bibbia non documenta la vita di Gesù come uomo, solo la Sua opera, ma ciò non dimostra che Egli non avesse un’umanità normale o che non abbia condotto una vita umana normale prima dei trent’anni. Iniziò ufficialmente la Sua opera a ventinove anni, ma non puoi negare la Sua intera vita di uomo prima di quell’età. La Bibbia omise semplicemente questa fase dalle sue testimonianze; poiché era la Sua vita di uomo comune, e non la fase della Sua opera divina, non necessitava di essere messa per iscritto. Prima del battesimo di Gesù, infatti, lo Spirito Santo non svolse immediatamente la Sua opera, bensì Si limitò a conservare la Sua vita di uomo comune fino al giorno in cui Gesù fu chiamato a svolgere il Suo ministero. Pur essendo Dio incarnato, subì il processo di maturazione come uomo comune. Questo processo fu omesso dalla Bibbia perché non poteva dare un grande contributo alla crescita dell’uomo nella vita. Prima del battesimo di Gesù ci fu una fase in cui Egli non Si rivelò né operò segni e miracoli. Solo dopo il battesimo diede inizio a tutta l’opera di redenzione dell’umanità, un’opera ricca di grazia, di verità, d’amore e di misericordia. L’inizio di quest’opera fu anche il principio dell’Età della Grazia; per questa ragione fu messo per iscritto e tramandato fino al presente. Doveva aprire una via d’uscita e portare tutto a compimento affinché gli uomini nell’Età della Grazia percorressero il cammino di tale età e quello della croce. Sebbene questo emerga da testimonianze scritte dall’uomo, è tutto reale, a parte piccoli errori da ricercarsi qui e là. Anche così, tali testimonianze non si possono ritenere prive di verità. Gli eventi sono totalmente fattuali, solo che nel trascriverli l’uomo ha compiuto degli errori. Ci saranno alcuni che diranno: se Gesù aveva una umanità normale e comune, com’era possibile che fosse capace di operare segni e miracoli? I quaranta giorni di tentazione che Egli subì sono un segno miracoloso, un segno che l’uomo comune non sarebbe in grado di realizzare. I quaranta giorni della tentazione furono opera dello Spirito Santo; come si può dire, allora, che non c’è nulla di soprannaturale in Lui? Il fatto che Gesù operasse segni e miracoli non dimostra che non fosse un uomo comune, bensì trascendente; è solo che lo Spirito Santo operò in un uomo comune come Lui, permettendoGli di fare miracoli e di compiere un’opera più grande. Prima che Gesù svolgesse il Suo ministero o, come si dice nella Bibbia, prima che lo Spirito scendesse su di Lui, Egli non era altro che un uomo comune e non possedeva assolutamente nulla di soprannaturale. Dopo la discesa dello Spirito Santo, cioè quando Egli cominciò lo svolgimento del Suo ministero, Si permeò di soprannaturale. In questo modo, l’uomo arriva a credere che la carne incarnata di Dio non abbia normale umanità e inoltre pensa erroneamente che Dio incarnato non abbia alcuna umanità. Certo, quando Dio viene sulla terra, la Sua opera e tutto ciò che l’uomo vede di Lui sono soprannaturali. Ciò che vedi con gli occhi e che senti con le orecchie è tutto soprannaturale, perché la Sua opera e le Sue parole sono incomprensibili e irraggiungibili per l’uomo. Se qualcosa del cielo viene portato sulla terra, come può non essere soprannaturale? Quando i misteri del Regno dei Cieli sono portati sulla terra, misteri che sono incomprensibili e insondabili per l’uomo, che sono troppo meravigliosi e saggi – non sono tutti soprannaturali? Tuttavia, dovresti sapere che, per quanto siano soprannaturali, sono tutti compiuti all’interno della Sua umanità normale. La carne incarnata di Dio è permeata di umanità; altrimenti Egli non sarebbe la carne incarnata di Dio. Gesù compì moltissimi miracoli ai Suoi tempi. Ciò che gli israeliti dell’epoca videro era pieno di cose soprannaturali; contemplarono angeli e messaggeri, e udirono la voce di Jahvè. Tutte queste cose non facevano parte del soprannaturale? Sicuramente oggi ci sono alcuni spiriti malvagi che operano attraverso le cose soprannaturali per ingannare l’uomo; ciò non è altro che imitazione da parte loro, per ingannare l’uomo attraverso un’opera che attualmente non è svolta dallo Spirito Santo. Molti spiriti malvagi imitano l’esecuzione di miracoli e la guarigione delle malattie; questi non sono altro che il lavoro degli spiriti malvagi, perché oggi lo Spirito Santo non compie più tale opera. Tutti coloro che in seguito imitano l’opera dello Spirito Santo sono spiriti malvagi. Tutta l’opera svolta in Israele all’epoca faceva parte del soprannaturale. Tuttavia, ora lo Spirito Santo non opera in tal modo, e qualunque opera successiva di questo tipo è iniziativa e interferenza di Satana e degli spiriti malvagi. Non puoi dire, però, che tutto il soprannaturale sia iniziativa degli spiriti malvagi. Ciò dipende dall’età dell’opera di Dio. Quale opera compiuta oggi dal Dio incarnato non fa parte del soprannaturale? Le Sue parole sono incomprensibili e irraggiungibili per te, e la Sua opera non può essere compiuta da alcun uomo. Ciò che rientra nella Sua comprensione non può essere compreso dall’uomo ed egli non può neppure sapere da dove venga la Sua conoscenza. Alcuni dicono: “Anch’io sono comune quanto Te, com’è possibile che non sappia ciò che Tu sai? Sono più vecchio e più ricco di esperienza, eppure come fai Tu a sapere ciò che io non so?”. Tutto questo è irraggiungibile per l’uomo. Ci sono addirittura coloro che si chiedono: “Nessuno conosce davvero l’opera compiuta in Israele; come mai Tu la conosci? Nemmeno i commentatori della Bibbia sono in grado di dare una spiegazione; come mai Tu ne sei al corrente?”. Queste non sono tutte questioni del soprannaturale? Egli non ha fatto esperienza di alcun miracolo, eppure sa tutto e la parola Gli viene con la massima facilità. Questo non fa parte del soprannaturale? La Sua opera supera ciò che è raggiungibile alla carne. Essa non può semplicemente essere raggiunta dal pensiero di chiunque sia di carne ed è assolutamente inconcepibile per la mente e per il ragionamento dell’uomo. Pur non avendo mai letto la Bibbia, Egli comprende l’opera di Dio in Israele. Pur rimanendo sulla terra mentre parla, allude ai misteri del terzo cielo. Quando l’uomo leggerà queste parole, sarà sopraffatto da questa emozione. “Non è questa la lingua del terzo cielo?” Queste non sono tutte questioni che vanno oltre ciò che un uomo normale è in grado di realizzare? A quei tempi, quando Gesù subì quaranta giorni di digiuno, non fu qualcosa di soprannaturale? Se dici che quaranta giorni di digiuno sono soprannaturali e un atto degli spiriti malvagi, non hai dunque condannato Gesù? Prima di compiere il Suo ministero, Egli era come tutti gli uomini comuni. Anche Lui studiò a scuola; altrimenti come avrebbe potuto imparare a leggere e a scrivere? Quando Dio Si fece carne, lo Spirito rimase nascosto in essa. Tuttavia, come tutti gli uomini comuni, dovette subire un processo di crescita e fu considerato un uomo comune solo quando la Sua mente e il Suo pensiero maturarono ed Egli fu in grado di discernere le cose. Solo dopo che la Sua umanità fu maturata Egli poté svolgere il Suo ministero. Come avrebbe potuto compierlo finché la Sua umanità normale fosse stata ancora immatura e il Suo ragionamento infondato? Sicuramente non Si poteva pretendere che compisse il Suo ministero all’età di sei o sette anni! Perché Dio non Si manifestò apertamente quando Si incarnò per la prima volta? Perché l’umanità della Sua carne era ancora immatura; Egli non possedeva del tutto la mente e il pensiero, e l’umanità normale di tale carne. Per questa ragione era assolutamente necessario che possedesse un’umanità normale e il buonsenso di un uomo normale finché fossero stati sufficienti per intraprendere la Sua opera nella carne. Solo allora avrebbe potuto iniziarla, altrimenti sarebbe stato necessario che continuasse a crescere. Se Gesù avesse cominciato la Sua opera all’età di sette o otto anni, l’uomo non l’avrebbe considerato un prodigio? Tutti gli uomini non l’avrebbero reputato altro che un bambino? Chi Lo avrebbe trovato convincente? Un bambino di sette o otto anni che non era più alto del podio dietro cui si trovava, era in grado di predicare? Prima che la Sua normale umanità diventasse matura, Egli non era all’altezza del compito. Per quanto riguarda la Sua umanità che era ancora immatura, una parte notevole dell’opera era semplicemente inattuabile. Anche l’opera dello Spirito di Dio nella carne è governata da suoi principi. Solo quando Egli è dotato della normale umanità può intraprendere l’opera e assumere l’incarico del Padre. Soltanto allora poté iniziare la Sua opera. Durante l’infanzia, Gesù non era affatto in grado di comprendere gran parte di ciò che era accaduto nei tempi antichi, e arrivò a capire solo facendo domande ai maestri nella sinagoga. Se avesse iniziato la Sua opera subito dopo aver imparato a parlare, come sarebbe stato possibile che non commettesse alcun errore? Come potrebbe Dio fare dei passi falsi? Pertanto poté cominciare la Sua opera solo quando ne fu in grado; non compì alcuna opera finché non fu totalmente capace di intraprenderla. All’età di ventinove anni, Gesù era già piuttosto maturo e la Sua umanità sufficiente per intraprendere l’opera che doveva compiere. Fu solo allora che lo Spirito Santo, rimasto nascosto per trent’anni, cominciò a rivelarSi e che lo Spirito di Dio iniziò ufficialmente a operare in Lui. A quel tempo, Giovanni si preparava da sette anni ad aprirGli la strada e, quando ebbe concluso la sua opera, fu gettato in prigione. Quindi il fardello ricadde interamente su Gesù. Se avesse intrapreso quest’opera a ventuno o ventidue anni, quando era molto carente sul piano dell’umanità ed era appena entrato nella giovane età adulta, e non aveva ancora la comprensione di molte cose, non sarebbe stato in grado di assumere il controllo. A quel tempo, Giovanni svolgeva già la sua opera da qualche tempo, prima che Gesù iniziasse la Propria nella mezza età. A questa età, la Sua umanità normale era sufficiente per intraprendere l’opera che Egli doveva svolgere. Ora anche il Dio incarnato ha un’umanità normale. Seppure immatura in confronto alla vostra, la Sua umanità in quanto tale è già sufficiente per intraprendere l’opera; la situazione dell’opera che Egli compie oggi non è totalmente identica a quella di Gesù. Perché Egli scelse i dodici discepoli? Fu tutto a sostegno della Sua opera e di concerto con essa. Da un lato, servì a gettare le basi per la Sua opera all’epoca, facendo al contempo la stessa cosa anche per la Sua opera successiva. In conformità all’opera di allora, la scelta dei dodici discepoli era nelle intenzioni di Gesù e anche di Dio Stesso. Egli credeva che i dodici apostoli dovessero essere scelti e poi condotti a predicare in tutti i luoghi. Oggi, tuttavia, non c’è bisogno di questo tra voi! L’opera di Dio incarnato nella carne ha molti principi. Ci sono molte cose che l’uomo semplicemente non capisce, eppure usa costantemente le proprie nozioni per misurarle o per farGli richieste eccessive. Persino oggi molti non sono affatto consapevoli che la loro conoscenza comprende soltanto le loro nozioni. Qualunque sia l’epoca o il luogo in cui Dio Si incarna, i principi della Sua opera nella carne rimangono immutati. Egli non può farSi carne, ma trascendere la carne per operare; inoltre, non può diventare carne, ma evitare di operare entro la normale umanità della carne. Altrimenti il significato dell’incarnazione di Dio si dissolverebbe nel nulla e la Parola diventata carne diverrebbe del tutto insignificante. Inoltre, solo il Padre in cielo (lo Spirito) sa dell’incarnazione di Dio, e nessun altro, nemmeno la carne Stessa o i messaggeri del cielo. Dunque l’opera di Dio nella carne è ancora più normale e più in grado di dimostrare che la Parola si fa davvero carne; carne significa uomo comune e normale.

Alcuni potrebbero chiedersi: “Perché l’epoca deve essere inaugurata da Dio Stesso? Non può un essere creato fare le Sue veci?”. Voi siete tutti consapevoli che Dio Si fa carne espressamente allo scopo di inaugurare una nuova era e, naturalmente, quando lo fa, allo stesso tempo ha concluso la precedente. Dio è il Principio e la Fine; è Lui Stesso a mettere in moto la Sua opera e quindi deve essere Lui Stesso a concludere l’epoca precedente. Questa è la prova che Egli sconfigge Satana e conquista il mondo. Ogni volta che Dio Stesso opera tra gli uomini è l’inizio di una nuova battaglia. Senza l’inizio della nuova opera, naturalmente non ci sarebbe alcuna conclusione di quella vecchia. La mancanza di conclusione di quella vecchia è la prova che la battaglia con Satana deve ancora giungere al termine. Solo se Dio Stesso viene e compie la nuova opera tra gli uomini, essi possono liberarsi completamente dal dominio di Satana e ottenere una nuova vita e un nuovo inizio. Altrimenti, l’uomo vivrà per sempre nella vecchia epoca e sotto il vecchio influsso di Satana. A ogni epoca guidata da Dio, una parte dell’uomo viene liberata, e così egli avanza con la Sua opera verso la nuova era. La vittoria di Dio significa una vittoria per tutti coloro che Lo seguono. Se la razza di esseri umani creati fosse incaricata di concludere l’epoca, a prescindere che ciò avvenga dal punto di vista dell’uomo o di Satana, questo sarebbe solo un atto di opposizione o di tradimento a Dio, non un atto di obbedienza nei Suoi confronti, e il lavoro dell’uomo diventerebbe uno strumento per Satana. Solo se l’uomo obbedisce a Dio e Lo segue in un’era inaugurata da Lui Stesso, Satana sarebbe pienamente convinto, perché questo è il dovere di un essere creato. Così dico che dovete solo seguire e obbedire, e non vi viene chiesto nient’altro. È questo che si intende quando si dice che ciascuno deve ottemperare al suo dovere e svolgere la sua funzione. Dio svolge la Sua opera e non ha bisogno che l’uomo lo faccia in Sua vece, né Si intromette nel lavoro degli esseri creati. L’uomo adempie al proprio dovere e non interferisce con l’opera di Dio, e questa è vera obbedienza e la prova che Satana è sconfitto. Dopo aver inaugurato la nuova era, Dio Stesso non opera più tra gli uomini. Solo allora l’uomo entra ufficialmente nella nuova era per ottemperare al suo dovere e per compiere la sua missione di essere creato. Questi sono i principi operativi che non possono essere trasgrediti da nessuno. Solo operare in questo modo è sensato e ragionevole. L’opera di Dio viene svolta da Dio Stesso. È Lui a mettere in moto la Sua opera, ed è Lui anche a concluderla. È Lui a pianificare l’opera, ed è Lui anche a gestirla e, ancor più, a portarla a compimento. È come è scritto nella Bibbia: “Io sono il Principio e la Fine; Io sono il Seminatore e il Mietitore”. Tutto ciò che è legato alla Sua opera di gestione viene compiuto da Lui Stesso. Egli è il Sovrano del piano di gestione di seimila anni; nessuno può compiere la Sua opera in Sua vece o portarla a termine, perché è Lui ad avere il controllo di tutto. Poiché Egli creò il mondo, sarà Lui a guidarlo affinché viva nella Sua luce e sarà Lui a concludere l’intera epoca per portare a compimento tutto il Suo piano!

da “La Parola appare nella carne”

Fonte: Il Lampo da Levante

Il mistero dell’incarnazione (1)ultima modifica: 2019-04-15T19:32:28+02:00da fongling
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