Conoscere lo scopo e il significato di ciascuna delle tre fasi dell’opera di Dio.

Immagine della Chiesa di Dio Onnipotente

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Conoscere lo scopo e il significato di ciascuna delle tre fasi dell’opera di Dio.

(1) Lo scopo e il significato dell’opera di Dio nell’Età della Legge

Parole di Dio attinenti:

L’opera che Jahvè compì tra gli Israeliti stabilì il luogo di origine terrena di Dio fra gli uomini, il Suo luogo sacro dove era presente. Egli limitò la Sua opera al popolo d’Israele. In un primo momento, Egli non aveva operato al di fuori di Israele; invece, scelse un popolo che ritenne adatto al fine di limitare la portata della Sua opera. Israele è il luogo in cui Dio creò Adamo ed Eva, e dalla polvere di quel luogo Jahvè fece l’uomo; è la base della Sua opera sulla terra. Gli Israeliti, che sono i discendenti di Noè e di Adamo, furono le fondamenta del lavoro di Jahvè sulla terra.

Il significato, lo scopo e la fase dell’opera di Jahvè in Israele, erano di dare inizio alla Sua opera su tutta la terra, e diffonderla gradualmente alle nazioni Gentili, partendo dal suo centro in Israele. Questo è il principio secondo il quale Egli opera in tutto l’universo: stabilire un modello, per poi ampliarlo fino a quando tutte le persone nell’universo non hanno accettato il Suo Vangelo. I primi Israeliti erano i discendenti di Noè. Queste persone avevano solo il soffio di Jahvè e potevano prendersi cura delle necessità fondamentali della vita, ma non sapevano che genere di Dio fosse Jahvè, né conoscevano la Sua volontà riguardo all’uomo, tantomeno come dovessero temere il Signore di tutta la creazione. I discendenti di Adamo non sapevano a quali regole e quali leggi dovessero obbedire o quale opera il creato dovesse svolgere per il Creatore. Sapevano solo che il marito deve sudare e lavorare per provvedere alla propria famiglia, e che la moglie si deve sottomettere al marito e perpetuare la razza umana che Jahvè ha creato. In altre parole, questa gente aveva solo il respiro di Jahvè e la Sua vita, ma non sapeva come seguire le leggi di Dio o come soddisfare il Signore di tutta la creazione. La loro comprensione era troppo limitata. Quindi, sebbene non ci fosse alcuna deviazione né astuzia nel loro cuore e sebbene di rado provassero sentimenti di gelosia e di rivalità, non conoscevano né capivano Jahvè, il Signore di tutta la creazione. Questi antenati dell’uomo sapevano solo mangiare ciò che Jahvè faceva, godere di ciò che Jahvè faceva, ma non sapevano come temere Jahvè; non sapevano che avrebbero dovuto adorarLo in ginocchio. Come potevano essere chiamati Sue creature? E così, non vennero forse proferite invano le parole: “Jahvè è il Signore di tutta la creazione” ed “Egli ha creato l’uomo come espressione di Sé Stesso, perché Lo glorificasse e rappresentasse”? Come possono le persone che non temono Jahvè essere una testimonianza per la Sua gloria? Come possono essere espressione della Sua gloria? Le parole di Jahvè “Ho creato l’uomo a Mia immagine” non diventano così un’arma nelle mani di Satana, il maligno? Queste parole non diventano un marchio di umiliazione per la creazione dell’uomo da parte di Jahvè? Al fine di completare quella fase dell’opera, Jahvè, dopo aver creato il genere umano, non lo istruì né guidò da Adamo a Noè. Solo dopo il diluvio Egli iniziò formalmente a guidare gli Israeliti, i quali erano i discendenti di Adamo e di Noè. La Sua opera e le Sue parole in Israele guidavano la vita di tutte le persone in tutto il paese, mostrando loro che Jahvè non solo era in grado di soffiare l’alito nell’uomo, così che avesse la Sua vita e fosse resuscitato dalla polvere e reso una creatura di Dio, ma che poteva anche bruciare gli uomini con le fiamme e maledire il genere umano, utilizzando il Suo bastone per governare l’umanità. Così, anche essi videro che Jahvè poteva guidare la vita dell’uomo sulla terra, e parlare e operare tra di loro di giorno e di notte. Egli realizzò la Sua opera solo affinché le Sue creature potessero sapere che l’uomo veniva dalla polvere raccolta da Lui, che l’uomo era stato creato da Lui. Inoltre, l’opera che Egli aveva iniziato in Israele aveva lo scopo di far sì che altri popoli e nazioni (che in realtà non erano separati da Israele, ma si erano ramificati dagli Israeliti, e pertanto rimanevano pur sempre discendenti di Adamo ed Eva) potessero ricevere il Vangelo di Jahvè da Israele, in modo che tutte le creature dell’universo Lo temessero e tenessero in grande considerazione. Se Jahvè dopo aver creato gli uomini, li avesse lasciati condurre una vita spensierata sulla terra, invece di iniziare il Suo lavoro in Israele, a causa della natura fisica dell’uomo (natura significa che l’uomo non può mai sapere le cose che non può vedere, ovvero non sa che Jahvè ha creato il genere umano, e tanto meno del motivo per cui l’ha fatto), l’uomo non avrebbe mai saputo che Jahvè ha creato il genere umano ed è il Signore di tutte le cose. Se Jahvè avesse creato l’uomo e lo avesse posto sulla terra per il Suo godimento, e Se ne fosse semplicemente lavato le mani andando via, anziché fare da guida agli uomini per un certo periodo di tempo, tutta l’umanità sarebbe tornata al nulla; anche il cielo e la terra e tutte le cose che Egli ha creato, inclusa tutta l’umanità, sarebbero tornati al nulla e sarebbero stati calpestati da Satana. E così il desiderio di Jahvè che “Egli debba avere un punto dove stare sulla terra, un luogo sacro nella Sua creazione” sarebbe andato in frantumi. Così, invece, dopo aver creato gli uomini, Dio li ha guidati nella loro vita, e ha parlato loro, tutto al fine di soddisfare il Suo desiderio, di realizzare il Suo piano. L’opera di Dio in Israele era intesa solo al fine di eseguire il piano che Egli aveva messo in atto prima della Sua creazione di tutte le cose e quindi il Suo operare in primo luogo fra gli Israeliti e la Sua creazione di tutte le cose non erano affatto in contrasto fra loro, bensì erano entrambi per il bene della Sua gestione, della Sua opera e della Sua gloria, approfondendo il significato della Sua creazione del genere umano. Egli guidò la vita del genere umano sulla terra per duemila anni dopo Noè, nel corso dei quali insegnò loro a temere Jahvè, il Signore di tutte le cose, come comportarsi e come vivere la loro vita, e soprattutto, come agire in qualità di testimoni per Jahvè, obbedirGli, temerLo e lodarLo con la musica come Davide e i suoi sacerdoti.

Prima dei duemila anni durante i quali Jahvè svolse la Sua opera, l’uomo non sapeva nulla e quasi tutti degenerarono, cadendo negli abissi nella promiscuità e nella corruzione che precedettero il diluvio; il loro cuore era privo di Jahvè, per non parlare della Sua via. Non compresero mai l’opera che Jahvè stava per realizzare; non possedevano la ragione e tanto meno la conoscenza, erano come macchine vive e in grado di respirare, inconsapevoli dell’uomo, di Dio, del mondo e della vita. Sulla terra essi erano impegnati in una grande attività di seduzione, come il serpente, e dicevano molte cose offensive per Jahvè, ma, poiché erano ignoranti, Jahvè non li castigò né disciplinò. Dopo il diluvio, quando Noè aveva seicentouno anni, Jahvè apparve formalmente a Noè e guidò lui e la sua famiglia, conducendo lui, gli uccelli e le bestie che erano sopravvissuti al diluvio, e i suoi discendenti sino alla fine dell’Età della Legge, per un totale di duemilacinquecento anni. Condusse formalmente la Sua opera in Israele per duemila anni e il periodo in cui operò dentro e fuori i confini di Israele fu di cinquecento anni, per un totale di duemilacinquecento anni. Durante questo periodo insegnò agli Israeliti che per servire Jahvè dovevano costruire il tempio e indossare vesti sacerdotali e camminare a piedi nudi nel tempio all’alba, per evitare che le loro scarpe sporcassero il tempio, causando la caduta del fuoco dalla sommità del tempio su di loro che li avrebbe arsi mortalmente. Svolsero i loro compiti e si sottomisero alle disposizioni di Jahvè. Pregarono Jahvè nel tempio, e dopo essere stati ispirati da Jahvè, cioè dopo che Jahvè ebbe parlato, guidarono il popolo e gli insegnarono che doveva temere Jahvè – il loro Dio. E Jahvè disse loro che dovevano costruire il tempio e l’altare e, al tempo stabilito da Jahvè, cioè a Pasqua, avrebbero dovuto offrire vitelli e agnelli appena nati sull’altare come sacrifici per servire Jahvè, in modo da frenarli e mettere nel loro cuore il timore per Jahvè. Se avessero obbedito a questa legge, ciò avrebbe costituito la misura della loro fedeltà a Jahvè. Jahvè inoltre stabilì per loro il giorno del sabato, il settimo giorno della Sua creazione. Il giorno dopo lo stabilì come primo giorno, in cui potessero lodare Jahvè, offrirGli sacrifici e fare musica per Lui. In questo giorno, Jahvè chiamò a raccolta tutti i sacerdoti e divise i sacrifici sull’altare affinché le genti ne mangiassero, e potessero godere dei sacrifici offerti a Jahvè. E Jahvè disse che erano benedetti, che erano partecipi in Lui, ed erano il Suo popolo eletto (il che costituiva il patto di Jahvè con gli Israeliti). Questo è il motivo per cui, fino a oggi, il popolo di Israele sostiene ancora che Jahvè è solo il loro Dio e non il Dio di altri popoli.

Durante l’Età della Legge, Jahvè stabilì molti comandamenti che Mosè avrebbe dovuto trasmettere agli Israeliti che lo avevano seguito fuori dall’Egitto. Jahvè diede questi comandamenti ai figli d’Israele, che non erano in alcuna relazione con gli Egizi, al fine di porre dei limiti ai figli d’Israele, e costituivano le Sue richieste a loro. Se si osservava il sabato, se si rispettavano i genitori, se si adoravano gli idoli, e così via: questi erano i principi in base ai quali si era giudicati peccatori o giusti. Se si veniva colpiti dal fuoco di Jahvè, se si era lapidati a morte o se si riceveva la benedizione di Jahvè, era determinato in base all’obbedienza a questi comandamenti. Coloro che non osservavano il sabato venivano lapidati a morte. I sacerdoti che non osservavano il sabato venivano colpiti dal fuoco di Jahvè. Coloro che non rispettavano i loro genitori venivano lapidati a morte. Tutto questo era approvato da Jahvè. Jahvè aveva stabilito i Suoi comandamenti e le Sue leggi in modo da guidare la loro vita, il popolo ascoltava e obbediva alla Sua parola e non si ribellava contro di Lui. Egli usava queste leggi per controllare la neonata razza umana, per gettare le fondamenta della Sua opera a venire. E così, per via dell’opera che Jahvè realizzò, la prima era fu chiamata l’Età della Legge. Sebbene Jahvè abbia parlato molto e abbia operato grandemente, li guidò solo in modo positivo, insegnando a queste persone ignoranti come essere umani, come vivere, come capire le vie di Jahvè. Per la maggior parte l’opera che Egli compì era destinata a consentire alle persone di osservare le Sue vie e di seguire la Sua legge. L’opera fu compiuta su persone superficialmente corrotte; non riguardava la trasformazione dell’indole o la crescita nella vita. Egli era preoccupato solo dell’utilizzo delle leggi per limitare e controllare le persone. Per gli Israeliti a quel tempo, Jahvè era solo un Dio nel tempio, un Dio nei cieli. Era una colonna di nubi, una colonna di fuoco. Tutto quello che Jahvè chiedeva loro era di obbedire a ciò che la gente oggi conosce come la Sua legge e i comandamenti, che si potrebbero anche chiamare regole, perché l’opera di Jahvè non aveva lo scopo di cambiarli, bensì di dare loro più cose di quelle che l’uomo dovrebbe avere, di parlare loro dalla Sua Stessa bocca, perché l’uomo dopo essere stato creato non sapeva nulla di quello che avrebbe dovuto possedere. E così Jahvè diede agli uomini le cose che avrebbero dovuto possedere per la loro vita sulla terra, rese le persone che aveva guidato superiori ai loro antenati, Adamo ed Eva, perché ciò che Jahvè aveva dato loro superava quello che aveva dato ad Adamo ed Eva agli inizi. Indipendentemente da ciò, l’opera che Jahvè svolse in Israele consisteva solo nel guidare l’umanità e nel far sì che essa riconoscesse il suo Creatore. Egli non la conquistò né la cambiò, bensì, semplicemente la guidò. Questa è la somma dell’opera di Jahvè nell’Età della Legge. Questo è lo sfondo, la storia vera, l’essenza della Sua opera in tutta la terra di Israele e l’inizio della Sua opera di seimila anni: controllare l’uomo mediante la mano di Jahvè. Da ciò scaturì un’ulteriore opera nel Suo piano di gestione di seimila anni.

da “L’opera nell’Età della Legge” in La Parola appare nella carne

All’inizio, condurre l’uomo durante l’Età della Legge dell’Antico Testamento fu come guidare la vita di un bambino. La prima umanità, appena nata, di Jahvè era il popolo di Israele, il quale ignorava come temere Dio o vivere sulla terra. Vale a dire che Jahvè creò l’uomo, cioè, creò Adamo ed Eva, ma non diede loro le facoltà di sapere come temere Jahvè o seguire le Sue leggi sulla terra. Senza la guida diretta di Jahvè, nessuno poteva esserne al corrente direttamente, poiché all’inizio l’uomo non possedeva tale facoltà. L’uomo sapeva soltanto che Jahvè era Dio e non aveva idea di come temerLo, di cosa fare per temerLo, con quale animo temerLo e cosa offrirGli in segno di timore. L’uomo sapeva solo come godere di ciò che poteva essere gustato tra tutte le cose create da Jahvè. L’uomo non aveva alcuna vaga idea di quale tipo di vita sulla terra si addicesse a una creatura di Dio. Senza orientamento, senza qualcuno che la guidasse personalmente, un’umanità simile non avrebbe mai potuto condurre una vita appropriata e avrebbe solo potuto essere furtivamente sedotta da Satana. Jahvè creò il genere umano, vale a dire che creò gli antenati del genere umano: Adamo ed Eva. Tuttavia, Egli non concesse loro alcuna intelligenza o saggezza ulteriore. Sebbene vivessero già sulla Terra, non avevano capito quasi nulla. E così, l’opera di Jahvè nella creazione del genere umano era soltanto a metà. Non era affatto completata. Egli plasmò unicamente un archetipo d’uomo d’argilla, al quale diede il Suo respiro, senza concedergli una sufficiente volontà di temerLo. Inizialmente, l’uomo non possedeva l’animo per temerLo o per paventarLo, e sapeva soltanto ascoltare le Sue parole. L’uomo ignorava la conoscenza basilare per vivere sulla terra e le corrette regole di vita. E dunque, sebbene Jahvé avesse creato l’uomo e la donna e avesse terminato in sette giorni l’impresa, Egli non aveva reso completo l’uomo, perché era unicamente un involucro e non propriamente un uomo. L’uomo sapeva solo che era Jahvè ad averlo plasmato, ma non aveva una vaga idea di come rispettare le parole e le leggi di Jahvè. Dopo la creazione dell’umanità, dunque, l’opera di Jahvè era tutt’altro che conclusa. Egli doveva anche guidare completamente l’uomo che aveva davanti, affinché fosse in grado di convivere sulla terra e di temerLo, e di condurvi uno stile di vita corretto, dopo essere stato guidato da Lui. Soltanto allora l’opera, che fu realizzata soprattutto sotto il nome di Jahvè, poteva dirsi conclusa; vale a dire che, soltanto in quel momento, l’opera della creazione del mondo da parte di Jahvè era definitivamente terminata. E così, poiché ha creato l’uomo, dovette guidare la sua vita sulla Terra per diverse migliaia di anni, cosicché l’umanità fosse in grado di rispettare i Suoi decreti e le Sue leggi, prendendo parte a tutte le attività di una vita giusta sulla terra. Solo allora fu completata l’opera di Jahvè. Egli iniziò quest’opera dopo aver creato l’uomo, e proseguì fino a Giacobbe, nell’epoca in cui i dodici figli di Giacobbe divennero le dodici tribù di Israele. Da quel momento in poi, tutti in Israele divennero gli esseri umani che furono ufficialmente guidati da Lui sulla terra, e Israele divenne il luogo specifico nel mondo, in cui Egli compì la Sua opera. Jahvè fece di questi uomini il primo gruppo attraverso il quale realizzare il Suo operato ufficiale sulla terra, e fece sì che tutto il territorio di Israele fosse il punto di partenza per la Sua opera. Egli li usò come l’inizio di un’opera ancora più grande, affinché tutti gli uomini, creati da Lui sulla terra, sapessero come temerLo e come vivere. Le gesta degli Israeliti sono quindi diventate un esempio da seguire per i Gentili, e ciò che fu detto tra il popolo di Israele si è tramutato in parole alle quali i Gentili hanno dovuto prestare ascolto. Essendo stati i primi a ricevere le leggi e i comandamenti di Jahvé, gli Israeliti sono stati altresì i primi a conoscere come rispettare le Sue vie. Sono stati gli antenati che conoscevano le vie di Jahvé ed erano l’esempio tipico dell’umanità da Lui scelta.

da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

Ora, avete letto le norme e i principi dell’Età della Legge, vero? Le norme abbracciano i soggetti più disparati? Prima di tutto, troviamo i Dieci Comandamenti, seguiti dalle disposizioni per l’edificazione degli altari, ecc. In seguito, troviamo le norme per l’osservanza del sabato e delle tre feste, dopo di che vengono le norme relative ai sacrifici. Avete visto quanti tipi di offerte e sacrifici ci sono? Olocausti, offerte di grano, sacrifici di azioni di grazie, sacrifici per il peccato, ecc., seguiti dalle norme per le offerte e i sacrifici presentati dai sacerdoti, inclusi gli olocausti, le offerte di grano ed altri tipi di sacrifici presentati dai sacerdoti. Le ottave norme riguardano la consumazione di offerte e sacrifici da parte dei sacerdoti, e quindi sono presentate norme relative alla vita quotidiana. Vengono riportate disposizioni riguardanti molti aspetti della vita delle persone, come ciò che si poteva o non si poteva mangiare, la purificazione delle donne dopo il parto e di coloro che erano stati guariti dalla lebbra. Nell’ambito di queste disposizioni, Dio Si spinge fino a parlare della malattia. Troviamo anche norme per la macellazione di pecore e bovini, e così via. Pecore e bovini furono creati da Dio e dovevano essere macellati se Dio lo comandava; senza dubbio, le parole di Dio avevano una ragione, è indubbiamente giusto agire come decretato da Lui, e sicuramente un beneficio per il popolo! C’erano anche feste e norme da osservare, come il sabato, la Pasqua e altre. Dio parlò di tutte. Diamo uno sguardo alle ultime norme: accensione delle lampade, anno del Giubileo, riscatto della terra, voti, offerta delle decime, e così via. Tutte queste norme abbracciano i soggetti più disparati? La prima cosa di cui parlare è la questione di offerte e sacrifici, poi vengono le norme per il furto e la compensazione e l’osservanza del giorno del sabato…; vi sono implicati tutti gli aspetti della vita individuale. In altri termini, quando Dio diede inizio all’opera ufficiale del Suo piano di gestione, mise per iscritto molte norme che dovevano essere seguite dall’uomo. Esse servivano a consentire all’uomo di condurre una vita normale su questa terra, una vita umana normale inseparabile da Dio e dalla Sua guida. Prima di tutto, Dio ordinò all’uomo di costruire degli altari, e specificò come costruirli. In seguito, gli comandò di presentare dei sacrifici, e stabilì in che modo l’uomo doveva vivere, a cosa doveva fare attenzione nella vita, a cosa si doveva attenere, cosa avrebbe dovuto e non avrebbe dovuto fare. Le norme disposte da Dio per l’uomo comprendevano ogni aspetto e, con queste usanze, norme e principi, Egli standardizzò il comportamento delle persone, guidò le loro vite e la loro iniziazione alle Sue leggi, li guidò a presentarsi di fronte al Suo altare, a vivere tra tutte le cose che Egli aveva creato per l’uomo, caratterizzate da ordine, regolarità e moderazione. Dapprima Dio utilizzò queste semplici norme e questi semplici principi per porre dei limiti all’uomo, in modo che potesse condurre sulla terra una vita normale di adorazione a Dio, una vita umana normale; questo è il contenuto specifico della fase iniziale del Suo piano di gestione della durata di seimila anni. Le norme e le regole abbracciano un’area ampia, e costituiscono l’aspetto specifico della guida dell’umanità da parte di Dio durante l’Età della Legge. Esse dovevano essere accettate e onorate dalle persone che vivevano prima dell’Età della Legge, sono il resoconto dell’opera compiuta da Dio durante l’Età della Legge, e costituiscono l’autentica prova della direzione e della guida di Dio nei confronti dell’umanità.

da “L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso II” in La Parola appare nella carne

I primi uomini non sapevano niente, per cui Dio dovette iniziare il Suo insegnamento dai principi più superficiali e basilari di sopravvivenza, dalle norme necessarie per vivere, instillando, goccia a goccia, queste cose nel cuore dell’uomo, e, tramite norme e regole, spiegate a parole, concedergli una graduale comprensione di Lui, un graduale apprezzamento e una graduale comprensione della Sua guida, e un’idea di base della relazione tra uomo e Dio. Solo dopo aver raggiunto questo obiettivo, Dio poté, poco a poco, compiere l’opera che aveva programmato per il seguito, e quindi queste norme e l’opera compiuta da Dio durante l’Età della Legge sono il fondamento della Sua opera di salvezza dell’umanità, e la prima fase dell’opera del Suo piano di gestione.

da “L’opera di Dio, l’indole di Dio, e Dio Stesso II” in La Parola appare nella carne

L’opera di Jahvè serviva a guidare e pascere l’uomo, stabilendo le leggi affinché egli potesse vivere una vita normale e adorare Jahvè in maniera normale in terra. Nell’Età della Legge, Dio era Uno che non poteva essere né visto né toccato dall’uomo. Semplicemente, guidava gli uomini inizialmente corrotti da Satana ed era lì per istruirli e pascerli, perciò le parole da Lui pronunciate riguardavano soltanto statuti, ordinanze e concetti comuni su come vivere la vita umana, e niente affatto le verità che provvedono alla vita dell’uomo. Sotto la Sua guida, gli israeliti non erano profondamente corrotti da Satana. La Sua opera di legislazione fu soltanto la primissima fase dell’opera di salvezza, solo l’inizio dell’opera di salvezza, e praticamente non aveva nulla a che vedere con la trasformazione dell’indole di vita dell’uomo.

da “La differenza tra il ministero del Dio incarnato e il dovere dell’uomo” in La Parola appare nella carne

Durante l’Età della Legge, l’opera di condurre l’umanità fu realizzata sotto il nome di Jahvè e la prima fase dell’opera fu attuata sulla terra. L’opera di questa fase riguardava l’edificazione del tempio e dell’altare e l’utilizzo della legge per guidare gli Israeliti e agire tra il popolo eletto. Nel condurre il popolo di Israele, Egli stabilì una base per la Sua opera sulla terra. Da questa, ampliò la Sua opera al di là di Israele, cioè, a partire da Israele, estese la Sua opera all’esterno, in modo che le generazioni successive venissero a sapere con gradualità che Jahvè era Dio, e che Jahvè aveva creato il cielo e la terra e tutte le cose, aveva fatto tutte le creature. Diffuse il Suo operato tramite il popolo di Israele. La terra di Israele fu il primo luogo sacro dell’opera di Jahvè nel mondo e la prima azione di Dio sulla terra fu compiuta in ogni parte del territorio degli Israeliti: ecco l’opera dell’Età della Legge.

da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

(2) Lo scopo e il significato dell’opera di Dio nell’Età della Grazia

Versetti biblici di riferimento:

Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Giovanni 3:17).

Parole di Dio attinenti:

Gesù rappresenta tutta l’opera dell’Età della Grazia; Egli Si incarnò e venne crocifisso, inaugurando l’Età della Grazia. Egli venne crocifisso al fine di completare l’opera della redenzione, terminare l’Età della Legge e cominciare l’Età della Grazia, e pertanto Gli vennero dati i nomi di “Comandante Supremo”, “Offerta per il Peccato”, “Redentore”. Così l’opera di Gesù differiva per contenuto dall’opera di Jahvè, sebbene entrambe fossero identiche per principio. Jahvè inaugurò l’Età della Legge, stabilendo la base di partenza, il luogo di nascita, della Sua opera sulla terra, e formulando i comandamenti; queste furono le Sue due realizzazioni, rappresentanti l’Età della Legge. L’opera di Gesù non consistette nel formulare comandamenti, bensì nell’adempierli, annunciando così l’Età della Grazia e concludendo l’Età della Legge che era durata duemila anni. Egli fu il precursore, inaugurando l’Età della Grazia, ma il nucleo della Sua opera rimase la redenzione. Pertanto, anche le Sue realizzazioni furono duplici: aprire una nuova età e portare a compimento l’opera di redenzione attraverso la Sua crocifissione. Quindi Se ne andò. A quel punto, l’Età della Legge giunse alla fine e l’umanità fece il suo ingresso nell’Età della Grazia.

L’opera di Gesù si svolse in accordo con i bisogni dell’uomo durante quell’età. Il Suo scopo era di redimere l’umanità, di perdonare loro i peccati e pertanto tutta la Sua indole fu caratterizzata da umiltà, pazienza, amore, pietà, compassione, misericordia e amorevolezza. Egli benedisse profusamente gli uomini e portò loro grazia in abbondanza insieme ad ogni cosa, così che ne potessero godere: pace e felicità, la tolleranza e l’amore di Gesù, la Sua misericordia e amorevolezza. In quei giorni, tutto ciò che l’uomo incontrava era un’abbondanza di cose di cui godere: il suo cuore era in pace e rassicurato, il suo spirito consolato ed egli era sostenuto dal Salvatore Gesù. Che egli potesse godere di tali cose era una conseguenza dell’età in cui viveva. Nell’Età della Grazia l’uomo era stato corrotto da Satana e così l’opera di redenzione di tutta l’umanità richiedeva un’abbondanza di grazia, infinita compassione e pazienza e, ancor più, un’offerta atta ad espiare i peccati dell’umanità. Ciò che gli uomini videro nell’Età della Grazia fu solamente la Mia offerta a espiazione del peccato per l’umanità, Gesù, e seppero solo che Dio poteva essere misericordioso e compassionevole, videro solo la misericordia e l’amorevolezza di Gesù. Ciò accadde perché vivevano nell’Età della Grazia. Pertanto, prima che potessero essere redenti, dovevano godere della grande quantità di grazia che Gesù riversava su di loro; solo ciò era loro di beneficio. In tal modo, potevano essere perdonati dei loro peccati mediante la loro fruizione della grazia, e potevano avere la possibilità di essere redenti mediante la fruizione della tolleranza e della pazienza di Gesù. Solo grazie alla tolleranza e alla pazienza di Gesù, essi furono in grado di ricevere il perdono e di godere dell’abbondanza della grazia elargita da Gesù—proprio come Gesù aveva detto: “Non sono venuto a redimere i giusti, ma i peccatori, per far sì che i loro peccati siano perdonati”. Se Gesù Si fosse incarnato con l’indole di giudizio, maledizione e intolleranza delle offese dell’uomo, l’uomo non avrebbe mai avuto la possibilità di essere redento e sarebbe rimasto per sempre nel peccato, e così il piano di gestione di seimila anni non sarebbe andato più in là dell’Età della Legge. L’Età della Legge sarebbe durata per seimila anni, i peccati dell’uomo sarebbero divenuti ancor più numerosi e più gravi, e la creazione dell’umanità sarebbe stata vana. Gli uomini sarebbero stati solo in grado di servire Jahvè sotto la legge, mentre i loro peccati avrebbero superato quelli dei primi esseri umani creati. Più Gesù amava gli uomini, perdonandoli per i loro peccati e dando loro sufficiente misericordia e amorevolezza, più gli uomini divenivano capaci di essere salvati, chiamati pecore smarrite, che Gesù ricomprò a caro prezzo. Satana non poté immischiarsi in quest’opera, poiché Gesù trattava i Suoi seguaci come una madre amorevole tratta il lattante che tiene tra le braccia. Non Si adirava con loro né li disprezzava, ma era pieno di consolazione; non Si infuriava con loro, ma tollerava i loro peccati e distoglieva gli occhi dalla loro insensatezza e ignoranza, come aveva detto: “Perdona agli altri settanta volte sette”. Così il Suo cuore riplasmava il cuore degli altri, e in questo modo le persone ricevevano il perdono grazie alla Sua tolleranza.

da “La verità riguardo all’opera nell’Età della Redenzione” in La Parola appare nella carne

Sebbene Gesù, essendo il Dio incarnato, fosse del tutto privo di emozioni, confortava sempre i Suoi discepoli, Si preoccupava per loro, li aiutava e li sosteneva. Indipendentemente dalla quantità di opera svolta o dalla sofferenza sopportata, Egli non imponeva mai eccessive richieste sugli uomini, bensì era sempre paziente e tollerante dei loro peccati, così che nell’Età della Grazia Egli divenne affettuosamente noto come l’“amabile Salvatore Gesù”. Per la gente di quel tempo—per tutta la gente—ciò che Gesù aveva ed era, era misericordia e amorevolezza. Non rammentava mai le trasgressioni degli uomini né lasciava che le loro trasgressioni influenzassero il modo in cui Egli li trattava. Poiché quella era un’età diversa, Egli spesso elargiva alla gente da mangiare e da bere in abbondanza così che potessero mangiare a sazietà. Trattava i Suoi seguaci con gentilezza, guarendo i malati, scacciando i demoni, resuscitando i morti. Per far sì che gli uomini credessero in Lui e vedessero che tutto ciò che Egli faceva, veniva fatto onestamente e sinceramente, Egli arrivò persino a far risorgere un cadavere in putrefazione, mostrando loro che nelle Sue mani persino i morti potevano tornare alla vita. In questo modo Egli perseverò silenziosamente in mezzo a loro e svolse la Sua opera di redenzione. Ancora prima di essere inchiodato alla croce, Gesù Si era già fatto carico dei peccati dell’umanità ed era divenuto un’offerta di espiazione del peccato per il genere umano. Egli aveva già aperto la via verso la croce, al fine di redimere l’umanità prima di essere crocifisso. Infine Egli venne inchiodato sulla croce, sacrificò Sé Stesso in nome della croce, e riversò sul genere umano tutta la Sua misericordia, amorevolezza, e santità. Perseverò nel tollerare le persone, senza mai cercare vendetta, bensì perdonandoli per i loro peccati, esortandoli a pentirsi, insegnando loro ad avere pazienza, tolleranza e amore, a seguire le Sue orme e sacrificare sé stessi in nome della croce. Il Suo amore per i fratelli e le sorelle superava il Suo amore per Maria. Il principio della Sua opera era quello di guarire le persone e di scacciarne i demoni, tutto in vista della Sua opera di redenzione. Indipendentemente da dove andasse, Egli trattava tutti coloro che Lo seguivano con gentilezza. Rese ricchi i poveri, fece camminare gli storpi, restituì la vista ai ciechi e l’udito ai sordi; invitò persino i più miseri e i più bisognosi, i peccatori, a cenare con Lui, senza evitarli, ma mostrandoSi paziente, al punto da dire: “Quando un pastore perde una pecora delle cento che possiede, egli lascerà le novantanove per andare a cercare quella smarrita, e quando la troverà se ne rallegrerà grandemente”. Egli amava i Suoi seguaci come una pecora ama i propri agnelli. Sebbene fossero insensati e ignoranti, e fossero peccatori ai Suoi occhi, oltre che la feccia della società, Egli considerava questi peccatori—che gli altri disprezzavano—come la pupilla del Suo occhio. Dal momento che godevano del Suo favore, Egli diede la Sua vita per loro, come un agnello offerto in sacrificio sull’altare. Egli andava in mezzo a loro come loro servitore, lasciando che Lo usassero e Lo mandassero al macello, sottomettendoSi a loro incondizionatamente. Per i Suoi seguaci Egli era l’amabile Salvatore Gesù, ma per i Farisei che ammaestravano il popolo dal loro piedistallo, Egli non mostrava né misericordia né amorevolezza, bensì li odiava e li detestava. Egli non fece molte opere in mezzo ai Farisei, limitandoSi occasionalmente ad istruirli e a rimproverarli; Egli non operò la loro redenzione, né operò segni o miracoli in mezzo a loro. Riservò la Sua misericordia e la Sua amorevolezza ai Suoi seguaci, resistendo per il bene di questi peccatori fino alla fine, quando venne inchiodato sulla croce, sopportando ogni genere di umiliazione fino a portare a totale compimento la redenzione di tutta l’umanità. Questo fu il risultato complessivo della Sua opera.

Senza la redenzione di Gesù, l’umanità sarebbe per sempre vissuta nel peccato, e gli uomini sarebbero divenuti figli del peccato, discendenza dei demoni. Se ciò fosse continuato, Satana avrebbe preso residenza sulla terra e tutta la terra sarebbe divenuta la sua dimora, ma l’opera di redenzione richiedeva misericordia e amorevolezza verso l’umanità; solo attraverso di essa l’umanità avrebbe potuto ricevere perdono e alla fine essere qualificata per essere resa completa e totalmente acquistata. Senza questo stadio dell’opera, il piano di gestione di seimila anni non sarebbe stato in grado di procedere. Se Gesù non fosse stato crocifisso, e Si fosse limitato a guarire la gente ed esorcizzarne i demoni, gli uomini non avrebbero potuto essere completamente perdonati per i loro peccati. I tre anni e mezzo in cui Gesù svolse la Sua opera sulla terra rappresentarono solo metà della Sua opera di redenzione; in seguito, con l’essere inchiodato sulla croce e con l’assumere le sembianze della carne peccaminosa, con l’essere consegnato al maligno, portò a compimento l’opera della crocifissione e divenne padrone del destino dell’umanità. Solo dopo che Egli venne consegnato nelle mani di Satana, l’umanità fu redenta. Per trentatré anni e mezzo, sulla terra, Egli soffrì, venne coperto di ridicolo, calunniato, abbandonato, e venne persino lasciato senza posto su cui posare il capo, senza alcun posto per riposare; poi fu crocifisso, il Suo intero essere—un corpo santo ed innocente—venne inchiodato ad una croce, e fu sottoposto ad ogni genere di sofferenza. Coloro che detenevano il potere Lo sbeffeggiarono e Lo frustarono, e i soldati Gli sputarono persino in faccia; eppure Egli rimase in silenzio e sopportò fino alla fine, sottomettendoSi incondizionatamente fino alla morte, e dal quel momento in poi tutta l’umanità fu redenta, e a Lui fu pertanto concesso di riposare. L’opera di Gesù rappresenta solo l’Età della Grazia; non rappresenta l’Età della Legge e non sostituisce l’opera degli ultimi giorni. Questa è l’essenza dell’opera di Gesù nell’Età della Grazia, la seconda età del genere umano—l’Età della Redenzione.

da “La verità riguardo all’opera nell’Età della Redenzione” in La Parola appare nella carne

Nell’Età della Grazia, Gesù è venuto a redimere l’intera umanità caduta a causa del peccato (non solo gli Israeliti). Ha mostrato misericordia e benevolenza per l’uomo. Il Gesù che l’uomo ha visto nell’Età della Grazia era pieno di benevolenza e amava sempre, dato che era venuto a liberare l’uomo dal peccato. Ha saputo perdonare i peccati dell’uomo fin quando la Sua crocefissione ha liberato veramente l’umanità dal peccato. A quell’epoca, Dio è apparso all’uomo con misericordia e benevolenza, cioè Si è sacrificato per il peccato dell’uomo ed è stato crocifisso per i peccati dell’umanità in modo che venissero perdonati per sempre. Era compassionevole, misericordioso, paziente e amorevole. E tutti coloro che seguivano Gesù nell’Età della Grazia cercavano di essere pazienti e amorevoli in tutte le cose. Hanno sopportato ogni sofferenza e non hanno mai reagito malgrado le percosse, le maledizioni o la lapidazione.

da “Le due incarnazioni completano il significato dell’incarnazione” in La Parola appare nella carne

Quando è venuto Gesù, ha svolto anche parte dell’opera di Dio, e ha proferito alcune parole, ma qual è l’opera principale che ha compiuto? La crocifissione. Egli Si è fatto simile alla carne peccatrice per completare l’opera della crocifissione e riscattare tutta l’umanità, ed è stato per il peccato di tutta l’umanità che Egli ha offerto Se Stesso. Ecco l’opera principale che ha compiuto. In definitiva, ha stabilito la via della croce per guidare quanti sarebbero venuti dopo. Gesù è venuto soprattutto per completare l’opera di redenzione. Egli ha riscattato tutta l’umanità e ha offerto all’uomo il Vangelo del Regno dei Cieli e il Regno dei Cieli stesso. Di conseguenza, quelli che sono venuti dopo, hanno tutti esclamato: “Dobbiamo percorrere la via della croce e sacrificare noi stessi per la croce”. Naturalmente, all’inizio Gesù ha fatto anche qualche altra opera e ha pronunciato diverse parole perché gli uomini si pentissero e confessassero i loro peccati. Tuttavia, il Suo ministero era pur sempre la crocifissione e i tre anni e mezzo trascorsi a predicare la via hanno funto da preparazione per la crocifissione che è avvenuta in seguito. Anche le molte volte in cui Gesù ha pregato sono legate alla crocifissione. Prima di tutto, la vita di uomo normale da Lui condotta e i trentatré anni e mezzo trascorsi sulla terra sono principalmente serviti a completare l’opera della crocifissione; dovevano darGli la forza e renderLo capace di intraprendere quest’opera, a seguito della quale Dio Gli aveva affidato l’opera della crocifissione.

da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in La Parola appare nella carne

Nell’opera dell’Età della Grazia, Gesù era Dio che salvò l’uomo. Ciò che Egli aveva ed era, fu grazia, benignità, compassione, comprensione, pazienza e umiltà, amore e tolleranza, e molto dell’operato che svolse riguardava la redenzione dell’uomo. E per quanto concerne la Sua indole, si rivelò nella compassione e nell’amore, poiché Egli era compassionevole e amorevole, doveva essere inchiodato sulla croce per l’uomo, al fine di mostrare che Dio amava l’uomo come Sé Stesso, nella misura in cui sacrificò totalmente Sé Stesso. Satana ha detto: “Poiché Tu ami l’uomo, devi amarlo a un livello estremo: devi essere inchiodato sulla croce, per liberare l’uomo dalla croce, dal peccato, e Tu offrirai Te Stesso in cambio di tutta l’umanità”. Satana fece la seguente scommessa: “Poiché sei un Dio amorevole e compassionevole, devi amare l’uomo a un livello estremo, devi offrire Te Stesso fino alla croce”. Gesù replicò: “A condizione che sia per l’umanità, Io sono disposto a consegnare tutto Me Stesso”. In seguito, Gesù salì sulla croce senza esitazione e redense l’intera umanità. Durante l’età della Grazia, il nome di Dio era Gesù, il che vuol dire che Dio fu un Dio che salvò l’uomo, e che era un Dio compassionevole e amorevole. Dio era con l’uomo. Il Suo amore, la Sua compassione, e la Sua salvezza accompagnarono ogni singolo individuo. L’uomo potrebbe ottenere solo la pace e la gioia, ricevere la Sua benedizione e le Sue immense e numerose grazie, e ricevere la Sua salvezza, se accettasse il Suo nome e la Sua presenza. Con la crocifissione di Gesù, tutti coloro che L’hanno seguito, hanno ottenuto la salvezza e i loro peccati sono stati perdonati. Durante l’Età della Grazia, il nome di Dio era Gesù. In altre parole, l’opera dell’Età della Grazia fu realizzata soprattutto sotto il nome di Gesù. Durante l’Età della Grazia, Dio fu chiamato Gesù. Compì una nuova opera oltre l’Antico Testamento, e il Suo ministero si concluse con la crocifissione, come completamento della Sua opera.

da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

Le parole e l’operato di Gesù all’epoca non si conformavano alla dottrina ed Egli non ha svolto la Sua opera in base a quella della legge dell’Antico Testamento. È stato in funzione dell’opera che doveva essere compiuta nell’Età della Grazia. Egli ha agito in base all’opera che doveva realizzare, secondo il Suo piano e secondo il Suo ministero; non ha operato secondo la legge dell’Antico Testamento. Nulla di ciò che ha fatto, è stato secondo la legge del Vecchio Testamento, ed Egli non è venuto a operare per compiere le parole dei profeti. Nessuna fase dell’opera di Dio ha avuto l’espressa finalità di realizzare le profezie degli antichi profeti, ed Egli non è venuto per conformarSi alla dottrina o adempiere deliberatamente le predizioni degli antichi profeti. Eppure le Sue azioni non hanno contraddetto le profezie degli antichi profeti, né hanno disturbato l’opera che Egli aveva fatto in precedenza. Il punto saliente della Sua opera non è stato di conformarSi a una dottrina, e compiere l’opera che Lui Stesso doveva fare. Egli non era un profeta o un veggente, bensì un uomo d’azione, che in realtà è venuto a svolgere l’opera che doveva fare, ed è venuto per inaugurare la nuova era e realizzare la Sua nuova opera.

da “Riguardo all’appellativo e all’identità” in La Parola appare nella carne

Esisterebbe solo una epoca rinnovata in cui Gesù è venuto a compiere una nuova opera, introducendo un nuovo periodo e superando l’operato che era stato precedentemente fatto in Israele, e non ha attuato la Sua opera in base al lavoro svolto da Jahvè in Israele, evitando di attenerSi ai Suoi vecchi precetti e di seguire le norme, per compiere la nuova opera da dover realizzare. Dio Stesso viene a inaugurare un’epoca, e Dio Stesso viene a portarla a termine. L’uomo non è in grado di svolgere il compito di dare inizio a un’epoca e di concluderla. Se Gesù non avesse concluso l’opera di Jahvè, ciò dimostrerebbe che Egli era soltanto un uomo, e non Dio. Proprio perché venne e ultimò l’opera di Jahvè, proseguendo da questa e iniziando il Suo Stesso operato, uno nuovo, rivela che si è trattato di una nuova epoca, e che Gesù fu Dio Stesso.

da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati per mezzo della fede. Eppure, tra coloro che credevano rimaneva qualcuno che era ribelle e contrario a Dio, e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente conquistato da Gesù, ma che l’uomo non era più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati: se l’uomo credeva in Gesù, non sarebbe mai più stato schiavo del peccato.

da “La visione del lavoro di Dio (2)” in La Parola appare nella carne

Per l’uomo, la crocifissione di Dio ha concluso l’opera dell’incarnazione di Dio, con la redenzione di tutto il genere umano e Gli ha permesso di entrare in possesso della chiave dell’Ade. Tutti pensano che l’opera di Dio sia stata pienamente compiuta. In realtà, per Dio, solo una piccola parte della Sua opera è stata portata a compimento. Egli ha solo redento il genere umano; non ha conquistato l’umanità, per non parlare poi della trasformazione della deformità di Satana nell’uomo. Ecco perché Dio dice: “Sebbene il Mio corpo nella carne sia passato attraverso la sofferenza della morte, ciò non era l’intero scopo della Mia incarnazione. Gesù è il Mio amato Figlio che è stato inchiodato alla croce per Me, ma Egli non ha del tutto concluso la Mia opera. Egli ha ne ha svolto solo una parte”. Così Dio ha dato inizio alla seconda fase dei piani per continuare l’opera dell’incarnazione. L’intenzione ultima di Dio è di portare a perfezione e di guadagnare tutti coloro che sono stati strappati dalle mani di Satana….

da “Lavoro e ingresso (6)” in La Parola appare nella carne

(3) Lo scopo e il significato dell’opera di Dio nell’Età del Regno

Parole di Dio attinenti:

Quando Gesù è venuto nel mondo dell’uomo, ha portato l’Età della Grazia e ha concluso l’Età della Legge. Negli ultimi giorni, Dio Si è nuovamente incarnato, e quando questa volta Si è trasformato in carne, ha concluso l’Età della Grazia e ha portato l’Età del Regno. Tutti coloro che accetteranno la seconda incarnazione di Dio saranno condotti verso l’Età del Regno e potranno accettare personalmente la guida di Dio. Benché Gesù compia molte cose tra gli uomini, ha completato soltanto la redenzione di tutta l’umanità, Si è sacrificato per il peccato dell’uomo e non ha liberato l’uomo dalla sua indole corrotta. Salvare completamente l’uomo dall’influenza di Satana non solo ha comportato il fatto che Gesù Si facesse carico dei peccati dell’uomo come sacrificio dei peccati, ma ha anche richiesto che Dio compisse un’opera maggiore per liberare completamente l’uomo dalla sua indole corrotta da Satana. E perciò, dopo che all’uomo sono stati perdonati i peccati, Dio Si è nuovamente incarnato per condurre l’uomo verso l’età nuova, e ha iniziato l’opera di castigo e giudizio, e quest’opera ha introdotto l’uomo in un regno più elevato. Tutti coloro che ubbidiscono al Suo dominio godranno di una verità superiore e riceveranno maggiori benedizioni. Vivranno realmente nella luce e guadagneranno la verità, la via e la vita.

da Introduzione in La Parola appare nella carne

Il lavoro degli ultimi giorni sarà quello di dividere tutti in base alla loro specie, per concludere il piano di gestione di Dio, poiché il tempo è vicino e il giorno di Dio è arrivato. Egli conduce tutti coloro che sono entrati nel Suo Regno, vale a dire tutti coloro che sono stati leali con Lui fino alla fine, nell’età di Dio Stesso. Tuttavia, prima della venuta dell’età di Dio Stesso, il lavoro che Egli desidera compiere non è quello di osservare le imprese dell’uomo o di indagare sulla sua vita, ma di giudicare la sua ribellione, dato che Dio deve purificare tutti coloro che si presentano dinanzi al Suo trono. Tutti coloro che hanno seguito le orme di Dio fino ad oggi sono quelli che sono venuti dinanzi al trono di Dio e, stando così le cose, ogni singola persona che accetta l’ultima parte dell’opera di Dio è oggetto della Sua purificazione. In altre parole, ogni persona che accetta la parte finale del lavoro di Dio è oggetto del Suo giudizio.

da “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità” in La Parola appare nella carne

Quando Dio Si trasforma in carne questa volta, la Sua opera deve esprimere la Sua indole, soprattutto attraverso il castigo e il giudizio. Usando questo come fondamento, Egli porta maggiore verità all’uomo, mostra più percorsi per praticare, e in tal modo raggiunge il Suo obiettivo di conquistare l’uomo e di salvarlo dalla sua indole corrotta. Questo è ciò che sta dietro l’opera di Dio nell’Età del Regno.

da Introduzione in La Parola appare nella carne

Quando Dio compie il lavoro di giudizio, Egli non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo solo con poche parole, ma compie la rivelazione, il trattamento e la potatura a lungo termine. Tale metodo di rivelazione, di trattamento e di potatura non può essere sostituito con parole ordinarie, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tale modo di lavoro viene considerato giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere persuaso, pienamente convinto all’ubbidienza verso Dio e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che il lavoro di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla sua ribellione. Il lavoro di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione della volontà di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che non possono essere compresi dall’uomo. Inoltre, consente all’uomo di riconoscere e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite il lavoro di giudizio, perché la sostanza di tale lavoro è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è il lavoro di giudizio svolto da Dio.

da “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità” in La Parola appare nella carne

Attraverso questo lavoro di giudizio e di castigo, può conoscere completamente la sostanza sudicia e corrotta che dimora in lui, di modo da cambiare completamente ed essere purificato. Solo così può essere degno di tornare di fronte al trono di Dio. Tutto il lavoro fatto oggi ha lo scopo di trasformare e purificare l’essere umano; attraverso il giudizio e il castigo della parola, oltre al raffinamento, l’uomo può finalmente liberarsi dalla propria corruzione ed essere reso puro. Sarebbe, dunque, più appropriato definire questa fase non come l’opera della salvezza, quanto, piuttosto, come l’opera della purificazione. In realtà, questa è una fase di conquista e la seconda fase della salvezza. L’uomo viene acquistato da Dio attraverso il giudizio e il castigo della parola; Dio Si serve della parola per raffinare, giudicare e svelare ogni singola impurità, nozione, motivazione e le speranze individuali presenti nel cuore umano vengono, così, completamente rivelate.

da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in La Parola appare nella carne

Dio compie l’opera di giudizio e l’opera di castigo in modo che l’uomo possa conoscerLo e per amore della Sua testimonianza. Senza il Suo giudizio sull’indole corrotta dell’uomo, l’uomo non conoscerebbe la Sua indole retta che non permette alcuna offesa, e che non può trasformare la sua conoscenza di vecchia data di Dio in una nuova conoscenza. Per amore della Sua testimonianza e per amore della Sua gestione, Egli Si manifesta totalmente, permettendo così all’uomo di raggiungere la conoscenza di Dio e cambiare la sua indole e portare la sonora testimonianza a Dio mediante la Sua comparsa davanti a tutti. Il cambiamento nell’indole dell’uomo avviene nei diversi tipi di opera di Dio; senza tali cambiamenti dell’indole umana, l’uomo non potrebbe portare testimonianza a Dio e non potrebbe essere compatibile con la volontà di Dio. I cambiamenti dell’indole umana significano che l’uomo si è liberato dalla schiavitù di Satana, si è liberato dall’influenza dell’oscurità ed è diventato veramente un modello e un prototipo dell’opera di Dio, è diventato veramente un testimone di Dio e un uomo che è compatibile con la Sua volontà. Oggi, Dio incarnato è giunto sulla terra per compiere la Sua opera e desidera che l’uomo Lo conosca, che Gli obbedisca, che Lo testimoni – che conosca la Sua opera pratica e normale, che obbedisca a tutte le Sue parole e alla Sua opera che non coincide con le concezioni dell’uomo, e che porti testimonianza a tutta la Sua opera di salvare l’uomo e a tutte le azioni che Egli compie per conquistarlo. Coloro che portano testimonianza a Dio devono conoscerLo; soltanto questo genere di testimonianza è fedele e reale e soltanto questo genere di testimonianza può disonorare Satana. Dio usa coloro che sono riusciti a conoscerLo sottoponendoli al Suo giudizio e al Suo castigo, il trattamento e la potatura, per renderGli testimonianza. Egli usa coloro che sono stati corrotti da Satana per portarGli testimonianza e così Dio usa anche coloro che hanno cambiato la loro indole e che sono stati degni delle Sue benedizioni per renderGli testimonianza. Non ha bisogno che l’uomo Lo lodi soltanto a parole, né ha bisogno della lode e della testimonianza della specie di Satana, che non è stata salvata da Dio. Soltanto coloro che conoscono Dio vengono scelti per renderGli testimonianza e soltanto coloro che hanno cambiato la loro indole vengono scelti per renderGli testimonianza, e Dio non permetterà che l’uomo disonori intenzionalmente il Suo nome.

da “Soltanto coloro che conoscono Dio possono renderGli testimonianza” in La Parola appare nella carne

Durante l’Età del Regno, Dio incarnato parla per conquistare tutti coloro che credono in Lui. Ecco “la Parola appare nella carne”; Dio è venuto negli ultimi giorni per compiere quest’opera, vale a dire che è venuto per realizzare il vero significato della Parola che appare nella carne. Egli proferisce solo parole e, di rado, si manifestano dei fatti. Questa è l’essenza stessa della Parola che appare nella carne, e quando Dio incarnato rivela le Sue parole, ecco appare la Parola nella carne, ed è la Parola che si incarna. “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio, e la Parola è stata fatta carne”. Ecco (l’opera della Parola appare nella carne) l’opera che Dio compirà negli ultimi giorni, ed è il capitolo finale di tutto il Suo piano di gestione. Dio deve, dunque, venire sulla terra e manifestare le Sue parole in carne.

da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in La Parola appare nella carne

Nell’Età del Regno, Dio usa la parola per annunciare una nuova era, per cambiare i mezzi della Sua opera e per compiere l’opera per l’intera età. Questo è il principio con il quale Dio opera nell’Età della Parola. Egli Si fece carne per parlare da punti di vista diversi, permettendo all’uomo di vedere realmente Dio, che è la Parola che appare nella carne, come pure la Sua saggezza e la Sua meraviglia. Tale opera viene svolta per raggiungere più compiutamente gli obiettivi di conquistare l’uomo, perfezionarlo ed eliminarlo. Questo è il vero significato dell’uso della parola per operare nell’Età della Parola. Mediante la parola, l’uomo arriva a conoscere l’opera di Dio, la Sua indole, l’essenza dell’uomo e ciò in cui l’uomo dovrebbe entrare. Mediante la parola, viene compiuta tutta l’opera che Dio intende svolgere nell’Età della Parola. Mediante la parola, l’uomo viene rivelato, eliminato e messo alla prova. L’uomo ha visto la parola, l’ha udita ed è diventato consapevole dell’esistenza della parola. Di conseguenza, l’uomo crede nell’esistenza di Dio; l’uomo crede nella Sua onnipotenza e nella Sua saggezza, come pure nell’amore che viene dal cuore di Dio per l’uomo, e nel Suo desiderio di salvarlo. Benché il termine “parola” sia semplice e ordinario, la parola che procede dalla bocca di Dio incarnato scuote l’intero universo; la Sua parola trasforma il cuore dell’uomo, i suoi concetti, la sua vecchia indole e il vecchio aspetto del mondo intero. Nel tempo, soltanto il Dio di oggi opera in questo modo e soltanto Egli parla all’uomo e, così facendo, lo salva. Dopodiché, l’uomo vive sotto la guida della parola, ed è pasciuto e alimentato dalla parola; gli uomini vivono nel mondo della parola, nelle maledizioni e nelle benedizioni della parola di Dio e ancora più persone vivono sotto il giudizio e il castigo della parola stessa. Queste parole e quest’opera sono tutte per salvezza dell’uomo, per realizzare la volontà di Dio e per cambiare l’aspetto originale del mondo della creazione antica. Dio ha creato il mondo con la parola, conduce gli uomini nell’universo con la parola, li conquista e li salva con la parola. Per concludere, Egli userà la parola per porre fine all’intero vecchio mondo. Solo allora il Suo piano di gestione sarà interamente completo. Durante l’Età del Regno, Dio usa la parola per compiere la Sua opera e raggiungere i risultati della Sua opera; Egli non compie meraviglie o miracoli; compie soltanto la Sua opera con la parola.

da “L’Età del Regno è l’Età della Parola” in La Parola appare nella carne

Attualmente, Dio Si è fatto carne, in primo luogo, per completare l’opera della “parola appare nella carne”, per usare la parola e perfezionare l’uomo facendogli accettare il trattamento e il raffinamento della parola. Con le Sue parole, Dio ti fornisce sostentamento e vita; in esse, scorgi la Sua opera e le Sue azioni. Dio utilizza la parola per castigarti e raffinarti; perciò, se sei nella sofferenza è anche per via della parola di Dio. Oggi, Dio non opera attraverso i fatti, ma attraverso le parole. Solo dopo che la Sua parola è scesa su di te, lo Spirito Santo può agire in te e farti sperimentare il dolore o provare la dolcezza. Solo la parola di Dio può farti entrare nella realtà e solo la parola di Dio è in grado di renderti perfetto. E così, devi capire perlomeno che Dio svolge l’opera negli ultimi giorni soprattutto attraverso l’uso della Sua parola, allo scopo di perfezionare ogni uomo e guidarlo. Tutta l’opera che compie avviene attraverso la parola; Egli non ricorre a degli eventi per castigarti. … Dunque, negli ultimi giorni, quelli in cui Dio Si fa carne, Egli usa principalmente la parola per realizzare tutto e rendere tutto manifesto. Solo nelle Sue parole puoi vedere ciò che Egli è; solo nelle Sue parole puoi vedere che Egli è Dio Stesso. Quando Dio incarnato è venuto sulla terra, Egli non ha compiuto altra opera se non quella di proferire parole; non sono quindi necessari i fatti: sono sufficienti le parole. Ecco perché è venuto innanzitutto per realizzare quest’opera: per consentire all’uomo di ammirare la Sua potenza e la supremazia nelle Sue parole, per permettergli di osservare come Egli Si cela con umiltà nelle Sue parole e di conoscere la Sua totalità nelle Sue parole. Tutto quello che ha ed è viene espresso nelle Sue parole, la Sua saggezza e la Sua meraviglia risiedono nelle Sue parole. In ciò, ti vengono mostrati i molti metodi con cui Dio proferisce le Sue parole. … Oggi, il vero Dio Stesso incarnato parla soltanto, senza agire. Ecco qual è la verità! Egli usa le parole per renderti perfetto, per nutrirti e dissetarti. Egli utilizza le parole anche per operare e le preferisce ai fatti, per farti conoscere la Sua realtà. Se sei in grado di cogliere questo aspetto dell’opera di Dio, è difficile rimanere passivi.

da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in La Parola appare nella carne

Negli ultimi giorni, Dio utilizza soprattutto la parola per rendere perfetto l’uomo. Non ricorre a segni e prodigi per opprimerlo o per convincerlo; ciò non può palesare la potenza di Dio. Se Dio mostrasse soltanto segni e prodigi, sarebbe impossibile rendere manifesta la realtà di Dio, e in tal modo Gli sarebbe impossibile perfezionare l’uomo. Dio non rende perfetto l’uomo tramite segni e prodigi, ma usa la parola per dissetarlo e custodirlo, dopo che ha ottenuto assoluta obbedienza dall’uomo e questi ha raggiunto la conoscenza di Dio. Ecco lo scopo dell’opera che Dio compie e delle parole che proferisce. Dio non Si avvale di segni e prodigi per rendere perfetto l’uomo, impiega parole e usa diversi modi di operare per perfezionarlo. Che si tratti di raffinamento, trattamento, potatura o provvidenza delle parole, Dio parla da molti punti di vista diversi per rendere perfetto l’uomo, e per fornirgli una maggiore conoscenza dell’opera, della saggezza e della meraviglia di Dio.

da “Tutto viene compiuto dalla parola di Dio” in La Parola appare nella carne

In questa fase finale del lavoro di Dio, i risultati vengono raggiunti attraverso la parola. Attraverso la parola, infatti, l’uomo arriva a comprendere a fondo molti misteri e l’opera di Dio in tutte le generazioni passate; attraverso la parola, l’uomo viene illuminato dallo Spirito Santo; attraverso la parola, l’uomo può afferrare i misteri mai svelati del passato, così come l’opera dei profeti e degli apostoli dei tempi antichi e i princìpi su cui essi si basavano; attraverso la parola, l’uomo arriva anche a conoscere l’indole di Dio Stesso, così come la propria ribellione e la resistenza nei Suoi confronti, e a prendere coscienza della propria sostanza. Attraverso queste fasi e tutte le parole pronunciate da Dio, l’uomo viene a conoscere l’opera dello Spirito, l’opera di incarnazione di Dio e, soprattutto, la Sua indole nella totalità. La tua conoscenza dell’opera di gestione di seimila anni di Dio è stata acquisita anche attraverso la parola. Anche la tua conoscenza e il tuo vecchio modo di pensare, che ora hai messo da parte, ti è stato dato attraverso la parola, non credi?

da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in La Parola appare nella carne

Il lavoro degli ultimi giorni mette a nudo l’opera di Jahvè e di Gesù e rivela tutti i misteri non compresi dall’uomo. Questa fase ha lo scopo di palesare la destinazione e la fine del genere umano e concludere definitivamente l’opera di salvezza tra gli uomini. La fase di lavoro degli ultimi giorni porta tutto a compimento. Tutti i misteri non comprensibili all’uomo finora vengono svelati, per consentirgli di avere una visione chiara e una comprensione trasparente. Solo in questo modo l’uomo può essere suddiviso secondo la specie.

da “Il mistero dell’incarnazione (4)” in La Parola appare nella carne

Il più grande significato dell’opera della parola è di permettere agli uomini di mettere in pratica la verità dopo averla compresa, di ottenere cambiamenti nella loro indole, e la conoscenza di se stessi e dell’opera di Dio. Solo gli strumenti dell’opera mediante la parola rendono possibile comunicare la relazione tra Dio e l’uomo, solo le parole possono spiegare la verità. Lavorare in tal modo è il mezzo migliore per conquistare l’uomo; nessun altro metodo, oltre a quello di proferire parole, è in grado di dare all’uomo una chiara comprensione della verità e dell’opera di Dio e, pertanto, in questa fase finale dell’opera, Egli parla al fine di rivelare all’uomo tutte le verità e i misteri che non comprende, permettendogli di acquisire da Dio la vera via e la vita e, in tal modo, compiere la Sua volontà.

da “Dovreste mettere da parte le benedizioni della posizione e comprendere la volontà di Dio per la salvezza dell’uomo” in La Parola appare nella carne

L’uomo troverà perfetto compimento nell’Età del Regno. Dopo il lavoro di conquista, l’uomo sarà sottoposto a purificazione e tribolazione. Coloro che sono in grado di superare la prova e di rendere testimonianza durante la tribolazione sono coloro che verranno alla fine portati a compimento; sono coloro che sono stati approvati. Durante questa tribolazione all’uomo viene chiesto di accettare la purificazione e questa purificazione è l’ultima istanza del lavoro di Dio. È l’ultima purificazione dell’uomo, prima della conclusione dell’intero lavoro di gestione di Dio, e tutti coloro che seguono Dio devono accettare questo esame finale, devono accettare questa ultima purificazione.

da “Il lavoro di Dio e la pratica dell’uomo” in La Parola appare nella carne

Questa fase dell’opera farà emergere un gruppo di vincitori e, dopo che Egli avrà creato tale gruppo, questi vincitori saranno in grado di testimoniare le Sue azioni, di vivere la realtà; di compiacerLo e di esserGli fedeli, fino alla morte e in questo modo Egli sarà glorificato.

da “Un breve discorso a proposito di ‘Il Regno Millenario è arrivato’” in La Parola appare nella carne

Ogni stadio dell’opera va più a fondo del precedente, e ad ogni stadio le richieste all’uomo si fanno più profonde che nel precedente e, in tal modo, l’intera gestione di Dio prende gradualmente forma. È precisamente a motivo del fatto che le richieste all’uomo sono più elevate, che l’indole dell’uomo si fa sempre più vicina ai requisiti divini, ed è solo allora che l’intero genere umano gradualmente si allontana dall’influenza di Satana, finché, quando l’opera di Dio giungerà al compimento finale, l’intera umanità sarà stata salvata dall’influenza di Satana. Quando quel tempo verrà, l’opera di Dio sarà giunta al compimento finale, così come la collaborazione dell’uomo con Dio, finalizzata al cambiamento della sua indole, e l’umanità intera vivrà nella luce di Dio, e da allora in poi non ci sarà più alcuna ribellione, né opposizione a Dio.

da “Il lavoro di Dio e la pratica dell’uomo” in La Parola appare nella carne

Al lavoro di conquista segue l’opera di ricompensa dei buoni e di punizione dei malvagi: coloro che obbediscono completamente, ossia quelli che sono conquistati completamente, passeranno alla fase successiva della diffusione del lavoro all’intero universo; coloro che non sono conquistati si ritroveranno nell’oscurità e affronteranno la calamità. Pertanto, l’uomo sarà classificato secondo il tipo: i servitori del male saranno raggruppati con i cattivi per non vedere mai più la luce del sole; e i giusti saranno raggruppati con i buoni per ricevere la luce e vivere per sempre in essa. La fine è prossima per tutte le cose, la fine dell’uomo è stata chiaramente mostrata ai suoi occhi e tutte le cose saranno classificate per tipo. Dunque, le persone come possono fuggire il patimento di tale classificazione?

da “La verità intrinseca dell’opera di conquista (1)” in La Parola appare nella carne

Sono già arrivati gli ultimi giorni. Tutte le cose vengono classificate in base al tipo, e vengono divise in diverse categorie secondo la loro natura. Questo è il tempo in cui Dio rivela la fine e la meta dell’uomo. Se gli uomini non vengono sottoposti al castigo e al giudizio, non c’è alcun modo di palesare la disubbidienza e l’iniquità umana. Solo attraverso il castigo e il giudizio può essere rivelata la fine di tutte le cose. L’uomo mostra il suo vero volto unicamente quando è castigato e giudicato. Il male deve tornare al male, il bene deve tornare al bene e l’uomo va classificato in base alla sua natura. Attraverso il castigo e il giudizio, va rivelata la fine di tutte le cose, affinché sia punito il male e sia ricompensato il bene, e tutti gli esseri umani siano soggetti al dominio di Dio. Tutta l’opera necessita del retto castigo e giudizio per essere compiuta. Giacché la corruzione dell’uomo ha raggiunto il culmine e la sua disubbidienza è stata troppo grave, solo l’indole retta divina, che è principalmente quella del castigo e del giudizio, e si palesa durante gli ultimi giorni, è in grado di trasformare interamente l’uomo e renderlo perfetto. Solo un’indole siffatta può smascherare il male e punire severamente tutti gli iniqui. Pertanto, un’indole di questo tipo possiede il significato dell’epoca, e la rivelazione e la manifestazione della Sua indole sono per il bene dell’opera di ogni nuova epoca. Dio non palesa la Sua indole in modo arbitrario e insensato.

da “La visione del lavoro di Dio (3)” in La Parola appare nella carne

Gli ultimi giorni arriveranno quando tutte le cose saranno classificate secondo il genere attraverso la conquista. La conquista è l’opera da svolgere negli ultimi giorni; in altre parole, giudicare i peccati di ciascuno è il lavoro degli ultimi giorni. Altrimenti come si potrebbero classificare le persone? La suddivisione compiuta in mezzo a voi è l’inizio di tale lavoro nell’intero universo. Dopodiché, anche gli individui di tutte le nazionalità in qualsiasi luogo saranno soggetti al lavoro di conquista. Questo significa che ogni persona nel creato verrà classificata secondo il tipo, presentandosi dinanzi allo scranno del giudizio per essere giudicata. Niente e nessuno può sfuggire al patimento di questa punizione e di questo giudizio, e niente e nessuno può evitare la classificazione per tipo; saranno tutti divisi in classi. Ciò accade perché la fine è prossima per tutte le cose e tutti i cieli e la terra giungono alla loro conclusione. Come può l’uomo sfuggire alla fine della sua esistenza?

da “La verità intrinseca dell’opera di conquista (1)” in La Parola appare nella carne

Capisci ora cos’è il giudizio e cos’è la verità? Se hai capito, ti esorto a sottoporti con obbedienza a essere giudicato, altrimenti non avrai mai l’opportunità di essere lodato da Dio o di essere preso da Lui nel Suo Regno. Coloro che accettano soltanto il giudizio ma non possono mai essere purificati, vale a dire coloro che fuggono nel mezzo dell’opera di giudizio, saranno per sempre detestati e ripudiati da Dio. I loro peccati sono molti di più, e molto più gravi, di quelli dei farisei, perché hanno tradito Dio e si sono ribellati contro di Lui. Uomini così, che non meritano nemmeno di prestare servizio, riceveranno punizioni più severe ed eterne. Dio non risparmierà alcun traditore che un tempo abbia dichiarato lealtà con le parole e dopo, invece, Lo abbia tradito. Tale uomo riceverà la punizione attraverso il castigo dello spirito, dell’anima e del corpo. Questo non mostra l’indole giusta di Dio? Non è esattamente questo lo scopo del giudizio di Dio e della rivelazione all’uomo? Dio consegna tutti coloro che compiono tutti i tipi di azioni malvagie durante il tempo del giudizio, a un luogo infestato da spiriti maligni, affinché i loro corpi carnali vengano distrutti per loro volere. I loro corpi emanano l’odore di un cadavere e tale è la loro appropriata punizione. Dio scrive nei loro registri ogni singolo peccato di quegli sleali falsi credenti, falsi apostoli, e falsi lavoratori, dopodiché, al momento opportuno, Egli li getterà tra gli spiriti immondi così che i loro corpi interi possano essere insozzati dagli spiriti immondi a loro piacimento e, in seguito, essi non si reincarnino mai e non rivedano mai più la luce. Quegli ipocriti che prestarono servizio una volta, ma non sono capaci di rimanere fedeli fino alla fine, sono annoverati da Dio fra i malvagi, in modo da farli entrare nel consiglio degli empi, diventando parte della loro moltitudine disordinata. Alla fine, Dio li distruggerà. Egli mette da parte e non tiene in alcun conto coloro che non sono mai stati fedeli a Cristo o non Gli dedicarono alcuno sforzo, e li distruggerà tutti nel cambio delle ere. Essi non esisteranno più sulla terra, men che meno otterranno il passaggio nel Regno di Dio. Coloro che non sono mai stati sinceri con Dio ma sono costretti dalle circostanze a trattare frettolosamente con Lui, sono annoverati fra quelli che servono il Suo popolo. Solo un numero limitato di tali uomini potrà sopravvivere, mentre la maggior parte perirà insieme a coloro che non sono qualificati nemmeno per servire. Infine, Dio porterà nel Suo Regno tutti coloro che sono della Sua stessa opinione, la Sua gente e i Suoi figli, così come coloro che sono predestinati da Lui a diventare sacerdoti. Tale è un concentrato generato da Dio attraverso il Suo lavoro. Per quanto riguarda coloro che non possono appartenere a nessuna delle categorie stabilite da Lui, essi saranno annoverati fra i non credenti. E voi potete sicuramente immaginare quale sarà la loro fine. Vi ho già detto tutto quello che dovevo dirvi; la strada che scegliete deve essere la vostra decisione da prendere. Quello che dovreste capire è questo: l’opera di Dio non aspetta nessuno che non possa stare al passo con Lui, e l’indole giusta di Dio non mostra pietà per nessuno.

da “Cristo compie l’opera di giudizio attraverso la verità” in La Parola appare nella carne

Quando le nazioni e le genti del mondo torneranno davanti al Mio trono, allora prenderò tutta la generosità dei cieli e la sprigionerò sul mondo umano, cosicché, grazie a Me, esso si riempirà di una generosità senza pari. Ma finché continuerà ad esistere il vecchio mondo, Io scaglierò la Mia collera sulle sue nazioni, promulgando apertamente i Miei decreti amministrativi in tutto l’universo, e infliggerò un castigo a chiunque li violi:

Quando Io rivolgo il Mio volto verso l’universo per parlare, tutta l’umanità ascolta la Mia voce, e allora vede tutte le opere che ho fatto nell’universo. Coloro che sono contrari alla Mia volontà, vale a dire coloro che Mi osteggiano con le azioni dell’uomo, cadranno sotto il Mio castigo. Io prenderò le infinite stelle nei cieli e le creerò di nuovo, e grazie a Me il sole e la luna saranno rinnovati – i cieli non saranno più come prima, e le innumerevoli cose presenti sulla terra saranno rigenerate. Tutto diventerà perfetto attraverso le Mie parole. Le molte nazioni che si trovano nell’universo saranno nuovamente divise in parti e sostituite dalla Mia nazione, in modo tale che le nazioni sulla terra spariranno per sempre e diverranno una sola nazione che Mi adora; tutte le nazioni sulla terra saranno distrutte, e smetteranno di esistere. Tra gli esseri umani che abitano l’universo, tutti coloro che appartengono al diavolo saranno sterminati; tutti coloro che venerano Satana saranno abbattuti dal Mio fuoco ardente – in altre parole, fatta eccezione per quelli che adesso sono nel flusso, gli altri saranno ridotti in cenere. Quando Io castigo molti popoli, quelli che vivono nel mondo religioso in varia misura torneranno nel Mio regno e saranno conquistati dalle Mie opere, perché avranno assistito all’avvento del “Santo che cavalca una nuvola bianca”. Tutti gli uomini seguiranno i loro simili, e riceveranno castighi diversi in base alle loro azioni. Coloro che Mi si sono opposti periranno; coloro che hanno svolto azioni sulla terra senza coinvolgerMi, a causa del loro comportamento continueranno a esistere sulla terra sotto il governo dei Miei figli e del Mio popolo. Io Mi rivelerò alla miriade di genti e nazioni, facendo sentire con forza la Mia voce sulla terra per proclamare il completamento della Mia grande opera per l’intera umanità, affinché quest’ultima possa vederla con i suoi stessi occhi.

da “Il ventiseiesimo discorso” di I discorsi del Dio incarnato durante l’adempimento del Suo ministero in La Parola appare nella carne

Il Suo lavoro definitivo di punire il male e di ricompensare il bene è interamente compiuto al fine di purificare completamente tutta quanta l’umanità, così da condurre nel riposo eterno un’umanità interamente santa. Questo stadio della Sua opera è il Suo lavoro più cruciale. È lo stadio finale dell’intera Sua opera di gestione. Se Dio non distruggesse i malvagi e li lasciasse invece rimanere, allora l’umanità intera non sarebbe più in grado di accedere al riposo e Dio non potrebbe condurre tutta quanta l’umanità verso un regno migliore. Questo tipo di lavoro non sarebbe definitivamente concluso. Quando Egli avrà portato a termine tale lavoro, l’intera umanità sarà interamente santa. Solo in questo modo Dio può pacificamente vivere nel riposo.

da “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme” in La Parola appare nella carne

Il regno che Egli desidera stabilire è il Suo Proprio regno. L’umanità che Egli desidera è quella che Lo veneri, quella che completamente Gli obbedisca e che possieda la Sua gloria. Se Egli non salva l’umanità corrotta, il significato della Sua creazione dell’uomo verrà vanificato; Egli non avrà più alcuna autorità tra gli uomini e il Suo regno non avrà più posto sulla terra. Se non distrugge quei nemici che Gli disobbediscono, Egli non sarà in grado di portare a completezza la Propria gloria, né di instaurare il Proprio regno sulla terra. Questi sono i simboli del completamento della Sua opera e i simboli del completamento del Suo grande compimento: la totale distruzione di coloro tra gli uomini che Gli disobbediscono e l’accesso al riposo di coloro che sono stati resi completi.

da “Dio e l’uomo entreranno nel riposo insieme” in La Parola appare nella carne

A seguito del compimento delle Mie parole, il regno è gradualmente formato sulla terra e l’uomo è lentamente restituito alla normalità e pertanto, è stabilito sulla terra il regno del Mio cuore. Nel regno, tutto il popolo di Dio riacquista la vita dell’uomo normale. L’inverno gelido è scomparso, sostituito da un mondo fatto di città di primavera, dove la primavera dura tutto l’anno. Gli abitanti non devono più affrontare il mondo dell’uomo, scuro e miserabile, né sopportare più il suo brivido freddo. Le persone non combattono le une con le altre, le nazioni non vanno in guerra, non esiste più la carneficina e il sangue che da essa fluisce; tutti i territori sono pieni di felicità e dappertutto pullula il calore tra gli uomini.

da “Il ventesimo discorso” di I discorsi del Dio incarnato durante l’adempimento del Suo ministero in La Parola appare nella carne

Fonte: https://it.easternlightning.org/ 

Conoscere lo scopo e il significato di ciascuna delle tre fasi dell’opera di Dio.ultima modifica: 2019-05-16T16:18:32+02:00da fongling
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